Fastweb scopre le carte: domani il consiglio

da Milano

«Il consiglio d’amministrazione di Fastweb è convocato per lunedì per aggiornamenti in merito a eventuali opportunità strategiche»: se non è una conferma ufficiale della «pista svizzera», poco ci manca. Stretta fra le voci, raccolte dal Giornale, di un’Opa in arrivo da parte di Swisscom - che venerdì hanno fatto schizzare le azioni di quasi il 7% - e le sollecitazioni per un chiarimento alla Consob, la società presieduta da Silvio Scaglia ha dovuto esporsi con una nota annunciando la convocazione del secondo consiglio in tre giorni.
Infatti, il board si era già riunito venerdì scorso, pare, proprio per valutare le proposte del gruppo leader della telefonia fissa e mobile in Svizzera interessata a comprarsi, attraverso Fastweb, il biglietto d’ingresso sul mercato italiano. Il suo portavoce, Sepp Huber, si trincera dietro un «no comment»: ma sembra evidente che i contatti tra il gruppo e la società italiana sono ormai in fase avanzata.
E gli advisor della società svizzera starebbero lavorando proprio in queste ore all’esame dei dati finanziari e contabili per un’eventuale offerta sull’intero capitale di Fastweb. La condizione sarebbe posta dallo stesso Scaglia (che pure non ha mai ammesso l’esistenza di trattative per la vendita), che si dice non disposto ad accettare offerte che non contemplino uguali condizioni per tutti i soci. E il mercato fa i conti: per aggiudicarsi il secondo operatore italiano di telefonia fissa, con oltre un milione di clienti, Swisscom dovrebbe offrire agli azionisti un congruo premio rispetto ai 42,02 euro del prezzo di chiusura di venerdì sera.
Si parla di un affare da almeno 3,5 miliardi, una cifra, del resto, che il gigante svizzero - valutato 18 miliardi, quotato a Zurigo e New York e con quasi 800mila euro di utile netto - potrebbe permettersi di sborsare.
Quanto a Fastweb, la società potrebbe tornare ad avvalersi, per l’analisi degli aspetti finanziari dell’operazione, della consulenza di Deutsche Bank, l’istituto più vicino alla società negli ultimi anni, che ha curato anche la discesa dello stesso Scaglia dal 25% al 18,7% del gruppo.
Mentre non si esclude che le azioni Fastweb possano venir sospese dalla seduta fin da domani mattina, sullo sfondo rimangono le voci, circolate nei giorni scorsi, di un interesse per la società anche da parte di Vodafone e del magnate australiano Rupert Murdoch.

E ci sono anche da valutare le mosse della magistratura: la Procura di Roma ha infatti aperto un’indagine per false fatturazioni false in cui Fastweb è stata coinvolta assieme ad altre società di telecomunicazioni, e lo stesso Scaglia dovrà presentarsi alla procura di Roma martedì.

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