Fatuzzo, il leader che trascina i Pensionati in catene contro Prodi

Fatuzzo, il leader che trascina i Pensionati in catene contro Prodi

(...) passati-presenti-futuri, Fatuzzo lavora da quando la pensione era lontana. Aveva 21 anni quando nel patronato dell’Onarmo, appena diplomato a Genova, ragioniere al Vittorio Emanuele II, «iniziai a rendermi conto che c’erano leggi molto ingiuste». Consigliere comunale a Bergamo nel 1985, consigliere regionale in Lombardia dal 1990 al 1995, dal 1999 parlamentare europeo, riconfermato nel 2004. Non molla mai. Il suo partito è inchiodato all’un per cento, e lui a ripetere: «Bisogna farlo crescere». Dice il segretario ligure Giacomo Bertone che «i pensionati sono come l’acqua: inodori, incolori e insapori, ma senza non si può vivere». Lui storce il naso, che di annacquato qui non c’è niente, epperò conviene: «A noi non importano le ideologie, il centrodestra o il centrosinistra, ma i diritti, dei pensionati edei giovani».
Così, la volta prima si sono alleati con Silvio Berlusconi, questa volta con Romano Prodi. «È andata sempre male per un verso o per l’altro, e per questo il partito deve crescere, i pensionati dovrebbero votare noi al di là dello schieramento cui appartengono». Contro il governo dell’Unione muove accuse pesanti: «Aveva promesso di anticipare di cinque anni l’età della pensione per chi assiste un familiare non autosufficiente. Doveva farlo entro il 31 dodici 2006 e non l’ha fatto». Questo basterebbe già di per sé a scatenare la protesta, ma c’è dell’altro: «Il governo si è intascato impunemente 10 miliardi di euro dei pensionati che hanno lavorato in Svizzera. La Corte di Cassazione aveva sentenziato che spettassero loro 900 euro al mese, Prodi gliene dà 300. Ha cancellato i loro diritti, trasformando l’Italia in un regime illegale, nel quale è venuto meno anche il rispetto per la magistratura quando la magistratura non è accomodante agli obiettivi del governo». È l’articolo 1 comma 779 della Finanziaria, Fatuzzo l’ha segnato in agenda e farà ricorso per incostituzionalità, anche perché «Prodi tenendosi questi 10 miliardi a dispetto della sentenza della sentenza della Corte di Cassazione di fatto nasconde e maschera un buco in bilancio».
Se non fosse meglio Silvio Berlusconi, è stato lo stesso ex premier a domandarlo a Fatuzzo, in diretta tv. Era il 25 maggio scorso, la Casa delle Libertà aveva appena perso le elezioni, il leader dei Pensionati era a TeleLombardia a dare informazioni sul partito, si accettavano telefonate. Tutti i cittadini hanno avuto accesso immediato, Berlusconi l’hanno fatto aspettare in linea, «hanno chiesto addirittura al proprietario della Tv se potevano passarmelo». «Pronto sono Berlusconi, volevo chiederle come mai avete appoggiato Prodi visto che io ho fatto tanto per i pensionati». Fatuzzo non ha fatto una piega: «Perché è vero, lei ha fatto molto, come portare a un milione di vecchie lire al mese le pensioni di invalidità civile al cento per cento per i sessantenni, ma poi è rimasto sordo ad alcune nostre richieste, come l’abrogazione del cumulo dei redditi fra coniugi, aumento delle pensioni di reversibilità e delle indennità di accompagnamento».
Pignolo. E ricreduto? «Può darsi, ora staremo a vedere, per le amministrative conta il candidato, decideremo entro gennaio se correre da soli o con quale schieramento».

Berlusconi aveva messo giù dicendo: «Mi auguro che la prossima volta il partito dei pensionati torni dalla parte giusta». Fatuzzo valuterà, dice che «il centrosinistra da oggi al voto può ancora cambiare atteggiamento». Per ora, però: «Dal centrodestra al centrosinistra siamo caduti dalla padella nella brace».

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