«Fazioso Floris e anche i cameramen»

Il Cavaliere all’attacco: è scorretto, non mi faceva rispondere

da Roma

È uscito dallo studio di Ballarò sorridente e soddisfatto, più che Daniele indenne dalla fossa dei leoni sembrava Ispanico dopo aver fatto strame di ogni avversario. «Bravo, bravissimo», ha risposto su Gianfranco Rotondi. Un tacito bravo bravissimo anche per Aristotele Bertinotti che gli aveva regalato la quantificazione della tassa di successione, «da un appartamentino di due vani in su». Ancora una staffilata alla «totale incoerenza» di Emma Bonino. E infine giù contro la «faziosità» del conduttore, con la veemenza orgogliosa di chi non soltanto l’ha fatta palesare anche ai telespettatori, ma che l’ha piegata e vinta. Non ha dubbi, Silvio Berlusconi: «Floris è un conduttore fazioso, assolutamente di parte. Qui sono faziosi perfino i cameramen. Il regista inquadra l'altro interlocutore mentre io sto finendo la frase, i servizi vengono costruiti a tesi. È una trasmissione costruita con una tecnica raffinatissima, per dimostrare una tesi».
La riprova, il premier l’ha fornita anche al pubblico in studio, fuori onda. Ricordate quando Bertinotti con furia aveva appena finito di accusarlo per «sovversivismo delle classi dirigenti»? L’altro era già pronto a ribattere ma il conduttore lo ha zittito annunciando la pubblicità. Si son spente le telecamere e Berlusconi si è alzato avvicinandosi a Floris: «Mi dispiace, ma non si fa così, è scorretto. Doveva farmi replicare subito, e poi mandare la pubblicità». Il pubblico s’è messo a difendere il conduttore, e lui s’è girato: «No ragazzi, avete torto voi e lui». Per non dire della scena che in trasmissione s’è appena indovinata, dopo lo scontro tra Berlusconi e la Bonino sui «bambini bolliti», allorché Floris ha chiesto di chiudere l’audio in studio, e il premier lo ha invitato piuttosto a inquadrare lo scontro tra Bertinotti e la Bonino.

«Stavano litigando in maniera fortissima sul comunismo», ha poi raccontato il premier, «lui le diceva una cosa terribile: non puoi permetterti di parlare così... Il fatto, la notizia, era lì, ed era lì che le telecamere dovevano andare».

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