
«L'ennesimo indegno oltraggio a un monumento dedicato a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi non è solo un atto ignobile: è il segno che l'odio ideologico, quello che li ha assassinati, non è mai davvero scomparso». Lo scrive, in un post sui social, la premier Giorgia Meloni. «Chi infanga la memoria di due italiani uccisi per le loro idee dimostra quanto sia ancora necessario difendere la verità contro l'intolleranza. Ricordarli non è solo un dovere. È un gesto di giustizia verso la storia, che nessuna vigliaccheria potrà cancellare», conclude la presidente del Consiglio e leader di Fdi.
Tutto ciò dopo che la notte scorsa a Sesto San Giovanni ignoti hanno depositato feci sul cippo che ricorda Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi installato la scorsa settimana e hanno lasciato sul posto un biglietto con la scritta «L'omaggio quotidiano a due fascisti».
«Quanto avvenuto al monumento intitolato a Ramelli e Pedenovi è un gesto vile e inaccettabile. Imbrattare un luogo pubblico non è soltanto un atto di inciviltà: è un attacco che offende la memoria, la dignità e i valori su cui si fonda la nostra comunità- commenta il sindaco di Sesto Roberto Di Stefano- Qui non ci sarà mai spazio per l'odio politico, né tollereremo tentativi di alimentare divisioni tra i cittadini. La decisione di intitolare uno spazio pubblico a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi è il nostro modo per affermare che non esistono morti di serie A e morti di serie B». «È il nostro modo per dire basta alle vittime dell'odio politico. - prosegue Di Stefano- A ottant'anni dalla Liberazione, dovremmo aver raggiunto una consapevolezza fondamentale: l'odio non può e non deve mai diventare un'arma contro chi ha idee politiche diverse. Eppure, ancora oggi, c'è chi tenta di strumentalizzare queste tragedie. Condanno con fermezza questo gesto vigliacco e vergognoso. Come sindaco, prendo le distanze in modo netto e irrevocabile da chi usa il disprezzo e l'intolleranza come forma di espressione politica. Chi semin odio troverà sempre una comunità che reagisce, unita e determinata».
«L'imbrattamento con escrementi del monumento dedicato a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi è un gesto disgustoso, vile e profondamente vigliacco- commenta
il deputato di Fratelli d'Italia Fabio Raimondo- Un atto che merita solo disprezzo. Chi profana un luogo della memoria con simili azioni non esprime un'opinione, non fa politica: manifesta solo odio, inciviltà e barbarie».
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