Il governo apre alle richieste dei Comuni su addizionale Irpef, tassa di soggiorno e lentità complessiva del gettito fiscale locale, ma la trattativa sul federalsimo municipale non è ancora conclusa. In vista del voto del 3 febbraio, Giulio Tremonti e Roberto Calderoli hanno incontrato ieri lAnci, lassociazione dei Comuni guidata da Sergio Chiamparino. Secondo il sindaco di Torino, «cè da parte del governo disponibilità a discutere, però devono ancora essere trovate soluzioni a punti fondamentali del testo». Il nuovo decreto dovrebbe essere pronto a giorni.
I Comuni hanno chiesto ai due ministri di poter applicare la tassa di soggiorno e di rivedere le addizionali Irpef già da questanno. Secondo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, questo non dovrebbe però portare a una maggiore pressione fiscale sui cittadini: «Abbiamo limitato le possibilità di adeguamento delladdizionale ai Comuni che ce lhanno più bassa dello 0,4%», mentre laliquota della nuova imposta municipale (Imu) sarà valutata dalla commissione paritetica sul federalismo fiscale: «Il governo - ha aggiunto Alemanno - non intende far crescere il peso delle tasse».
Il ministro dellEconomia, a sua volta, ricorda che «le addizionali non sono un obbligo, ma una facoltà; e il cittadino - spiega - potrà dire allente locale: non mettere le addizionali e non abusare con le imposte, perchè puoi dare servizi migliori a costi minori». I Comuni, ha aggiunto, dovranno fare di più contro levasione fiscale, rimboccandosi le maniche. In generale, dice ancora Tremonti, la riforma fiscale su cui sta lavorando il governo «sarà la prima del secolo, e sarà lItalia a farla».
Emma Marcegaglia, infine, nega di aver voluto criticare il governo nel suo recente intervento in tv, e dice ok al federalismo purché non significhi aumento della pressione fiscale. «No», invece, alla patrimoniale proposta da Pellegrino Capaldo per ridurre il debito pubblico.
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