RomaLa Fede e la frusta non sono bastate. Limpresa di salire sul podio, riuscita 16 mesi fa agli europei di Eindhoven, non si ripete. Anche perché di Pellegrini ce nè una sola. Il gruppo era più o meno lo stesso, ma ci vuole una Federica super per condurre le azzurre prima all'ottavo posto, ultimo utile per la finale, poi al quarto (il settimo della spedizione azzurra a Roma) dopo una rimonta impressionante.
Fede grandissima in acqua come nei giorni scorsi ricoperti doro, arrabbiatissima fuori. La finale della 4x200 stile libero agguantata per un pelo in un mattino afoso fa esplodere la bicampionessa mondiale. «Il mio contributo l'ho dato, ma le staffette si fanno in quattro, non solo io e Alessia», tuona la nuotatrice veneta. La prova delle azzurre è tutta nel disastro della Spagnolo e della Zoccari (che sarà poi esclusa dal quartetto finalista per lasciare spazio alla Filippi), solo dignitosa la Carpanese, eccelsa la Pellegrini. Che non vuole chiudere così male la splendida avventura romana e ci evita la figuraccia. Il suo sfogo continua: «Sono delusa dalle mie compagne, mi aspettavo molta più carica e grinta. Non si possono fare tempi sull'159, così non si va da nessuna parte. Io ho rinunciato a fare i 100 per fare questa gara ed aiutare le compagne». La rabbia sale e la Pellegrini rincara la dose: «Capisco che possano aver pagato a caro prezzo la tensione, ma non si può sbagliare la staffetta. Ci siamo fatte il mazzo tutto l'anno e non possiamo fare queste figure. Spero che la strigliata serva alle mie compagne per trovare le giuste motivazioni».
Evitato l'inabissamento grazie al tempo di Federica di poco inferiore all'155 (ma intanto la Gran Bretagna ci strappa il record europeo stabilito a Pechino, dove arrivò un'altra medaglia di legno), in serata le cose vanno un po' meglio. La Spagnolo scende di mezzo secondo, la Carpanese addirittura di uno, la Filippi fa meno di 157, Federica va giù di un secondo e mezzo portando le azzurre al quarto posto, lontane più di un secondo dal podio, mentre le cinesi monstre (quasi nove secondi meno della mattina) sorprendono gli Usa per l'oro. «Non ho fatto un grandissimo tempo anche se sono convinta di aver dato il massimo - ammetterà la Filippi - ma in questo momento lavoro su altri passi, mi risulta molto complicato fare buoni crono sui 200. La strigliata di Fede? È sicuramente servita, due paroline un po' più forti danno la carica». «Va bene così, le terze sono arrivate avanti di 1, obiettivamente era un po' difficile anche perché la britannica Adlington era lontana da me - sottolinea una Pellegrini più serena -. Le mie parole hanno stimolato le compagne, sono contenta così.
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