Federal Reserve, taglio di fine anno anti-recessione

da Milano

Solo un quarto di punto, o un taglio più netto e deciso, di mezzo punto? È questo l’interrogativo che la riunione della Federal reserve dovrà sciogliere oggi. Sulla necessità di procedere con un’ulteriore riduzione del costo del denaro nessuno sembra avere più dubbi: provata dalla crisi del credito e dalle turbolenze dei mercati finanziari, l’economia americana appare ancora bisognosa della stampella della Fed, che dall’estate scorsa ha allentato in due occasioni le maglie del credito portando il tasso di riferimento al 4,50 e quello di sconto al 5%. Le ultime dichiarazioni rilasciate dal presidente, Ben Bernanke, sulla necessità di mantenere la politica monetaria «eccezionalmente attenta e flessibile» confermano le attese degli analisti. I più recenti dati sull’occupazione di novembre (94mila nuovi posti di lavoro creati) potrebbero indurre la Fed a confermare la politica dei piccoli passi, procedendo dunque con un calo dello 0,25%. Un allentamento di maggiori proporzioni rischierebbe tra l’altro di essere controproducente: i mercati potrebbero interpretarlo come un segnale di forte emergenza. L’anno dovrebbe così chiudersi con i Fed Fund al 4,25%.

Nel 2008, secondo gli economisti interpellati da Bloomberg, la musica non cambierà, e i tassi scenderanno entro il primo trimestre al 3,75%, o anche a un livello più basso, allo scopo di tenere l’America lontana dalla recessione.

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