Roma - Questa estate un italiano su due andrà in vacanza, ma ci sarà un calo consistente del giro d'affari. "Come sostenuto nei giorni scorsi dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, gli italiani riusciranno in numero maggiore a fare vacanze nei mesi estivi, ma non ci sarà l’incremento dell’11% stimato, sarà un segno più ma si attestetà attorno all'1,5%, a fronte di un calo del giro d’affari del 15%". Sono le previsioni rese note dal presidente di Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca (che è anche vice presidente vicario di Confcommercio), relativamente all’andamento dell’estate 2009.
La spesa stimata per le vacanze estive degli italiani, comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti sarà pari - ha spiegato Bocca - a 710 euro, contro gli 861 del 2008, facendo segnare quindi un -18% rispetto all’estate scorsa. "Tutto ciò produrrà - ha sottolineato il presidente di Federalberghi - un giro d’affari pari a 17,2 miliardi di euro rispetto ai 20,2 miliardi del 2008, realizzando in questo modo una flessione del 15%".
"La recessione mondiale, che nel solo comparto alberghiero italiano ha chiuso i primi 6 mesi del 2009 con una flessione del 6,7% e nel turismo organizzato fa segnare perdite dal 15% al 20%, sta continuando a mordere anche in estate, nel corso della quale pur a fronte di un leggero aumento di turisti, il giro d’affari nazionale segnerà un crollo del 15%, che si rifletterà nell’immediato sui tassi occupazionali dei lavoratori impegnati nelle imprese del settore ed in prospettiva sugli investimenti", ha aggiunto Bocca.
Contro questo stato di cose, ha avvertito Bocca, "serve che l’Italia, ispirandosi al modello francese, abbassi l’Iva sul turismo ed acceleri l’attuazione delle riforme del
sistema di promozione dell’immagine Paese. Allo stesso tempo chiediamo al governo il varo di un tavolo di confronto tra Stato, sindacati ed imprese per monitorare la reale situazione economico-occupazionale del settore".