Una conferma dalla Val dIsère e una felice novità da Aare. Se da una parte la truppa italiana della velocità esulta per il terzo posto di Werner Heel in SuperG (e per la quarta posizione di Staudacher), le ragazze coccolano il «magic moment» della giovane figlia darte Federica Brignone, quarta in Gigante, dopo unincredibile seconda manche che lha catapultata dalla settima posizione a 42 centesimi dal podio.
A 62 giorni dalla cerimonia di inaugurazione dei Giochi di Vancouver, lItalia dello sci non può che guardare al futuro con occhi speranzosi. «Una giornata positiva per gli sport invernali, ricca di podi e di soddisfazioni nellanno che ci porta alle Olimpiadi di Vancouver» sintetizza Giovanni Morzenti, presidente della Fisi. «Ho ricevuto anche la telefonata di complimenti da parte del Presidente del Coni Gianni Petrucci, che ha potuto parlare anche con Werner Heel appena sceso dal podio. Oltre che fare i complimenti agli atleti e ai tecnici, voglio aggiungere che mi pare che la strada verso Vancouver sia stata imboccata nel senso giusto. Ora non dobbiamo rilassarci, ma proseguire per raggiungere il massimo della forma a febbraio».
Vancouver 2010: se sognare non costa nulla, ora può farlo anche Federica Brignone, nonostante lei preferisca continuare a schermirsi e a vivere gara dopo gara dallalto della spensieratezza dei suoi 19 anni: «Penso che per arrivare ai risultati che ha fatto mia mamma ce ne vuole ancora un po. Per ora, proseguo gara dopo gara, senza obiettivi particolari».
Dopo il podio di Aspen, la giovane azzurra si è confermata ad alti livelli nel gigante di Aare, chiuso al quarto posto, regalando allo sci italiano unaltra ottima seconda manche. «Io non mi preoccupo se si tratta della prima o della seconda manche», il suo commento a fine gara, «anzi si può dire che nella prima studio un po e nella seconda riesco ad esprimermi al meglio. Del resto ad alto livello bisogna solo tirare se si vuole fare risultato».
Federica, buona la seconda: la Brignone sfiora il podio in Svezia
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