Federica oltre l’ansia prima si deve fermare poi è sprint di bronzo

Il male oscuro eppoi il sorriso per una medaglia. Storie già viste, ma stavolta Federica Pellegrini ha cercato di tenere a bada magone, ansia, preoccupazione. E l’ha risolta a modo suo: di nuovo in acqua per la staffetta 4x50 mista, sprint a perdifiato (il gioco del destino) ad acchiappare il bronzo per sé, il suo umore e le compagne. Tutto dimenticato? Forse ma non troppo.
Il male oscuro è quella strana sensazione di ansia, malessere, c’è chi dice spasmi ai bronchi, con la quale la nostra miss Italia convive da due anni. E ieri si è ripresentato nella piscina di Eindhoven, mezza mattina, qualificazioni nelle batterie dei 400 stile libero degli europei. Vasca corta (come questa) o vasca lunga, poco conta per il tradimento. I 400 (come i 200) sono le gara in cui Federica è regina, campionessa del mondo e primatista mondiale, come stare a casa, gara di famiglia per le sue ambizioni. Eppure ogni volta c’è il rischio di un dispetto. Quando c’è freddo, più che caldo.
La prima volta capitò nel novembre 2008: 800 metri dei campionati italiani invernali. Replica a dicembre: e stavolta nei 400 metri. Vennero diagnosticati problemi di asma. L’x factor ricomparve nel marzo 2009 e Federica rinunciò alla batteria dei 400 m, ai campionati primaverili di Riccione. Anche quella volta si costrinse alla stessa cura: rinuncia al mattino, staffetta mista 4x100 in serata con tanto di successo e tempo da sventola. Visti i risultati che seguirono ai mondiali di Roma (due titoli e due record), c’è da conservare la parte migliore della storia: fra 15 giorni, la Pellegrini si giocherà qualche medaglia ai mondiali in vasca corta a Dubai.
Certo, bastassero scaramanzie e ricordi: tutto è bene quel che finisce bene. Ma quando finirà davvero? Domanda senza risposta. Ieri Federica è stata molto precisa e decisa: «Da due anni convivo con le crisi d’ansia. Proprio un anno fa l’ultimo episodio. Meglio sia successo qui che altrove. Ma lo considero un caso sporadico e non l’inizio di un nuovo periodo di paura». Lo ha detto in Tv, e ripetuto ai tifosi che ormai sono trasversali. Federica è diva e donna, campionessa, atleta, personaggio non solo da spot. Sul suo sito ha rassicurato il mondo: «Grazie mille per il sostegno, per i vostri messaggi. Ogni tanto questi problemi riemergono senza possibilità di controllo. Ma resto serena». Le parole viaggiano, i dubbi restano. Federica non vuole mollare mai. La partecipazione a europei e mondiali lo dimostra. I medici prevengono l’asma da sforzo con farmaci sicuri. E poco conta che il soggetto sia molto allenato. Dice l’esperto: «L’asma da sforzo si manifesta con compressione toracica, affanno e tosse secca. Può capitare a chi muove litri e litri di aria». E questo è il caso classico.


Oggi chiusura degli europei: l’Italia ieri ha conquistato l’oro nei 1500 metri con Colbertaldo, l’argento con Elena Gemo nei 50 dorso, un bronzo con Luca Dotto nei 100 metri e con Fabio Scozzoli nei 50 rana. Gran finale con Letrari, Fissneider, Gemo (molto veloce) e Pellegrini: un bronzo da far luccicare gli occhi e togliere l’ansia. O l’asma.

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