Nacque a Milano nel 1813 in una famiglia di ebrei lionesi. Il padre, ex ufficiale napoleonico, faceva il medico. Passata Milano all'Austria, gli Ozanam tornarono a Lione. Nel 1831 Federico fu mandato alla Sorbona di Parigi per compiervi studi giuridici e fu ospitato dal famoso fisico Ampère, cattolicissimo. Questi lo presentò agli intellettuali cattolici riuniti attorno ad Emmanuel Bailly: Chateaubriand, Montalembert, Lacordaire. Con loro nacque la prima «conferenza di carità» che consisteva nel soccorrere i bisognosi e difendere la fede dalle sfide del laicismo. Fu questo il nucleo di quella Società di San Vincenzo De Paoli di cui l'Ozanam fu l'animatore. Nel 1836 si laureò in legge e tre anni dopo anche in lettere. Fece l'avvocato a Lione e insegnò diritto commerciale in quella università. Nel 1840 ebbe la cattedra di letterature straniere alla Sorbona e si sposò con la figlia del rettore dell'università di Lione, da cui ebbe una bambina. Cominciò a pubblicare libri e articoli di carattere storico-apologetico, stringendo amicizia con Lamartine e Lamennais. Nella rivoluzione del 1848 si schierò contro il re Luigi Filippo e si arruolò nella guardia nazionale. Fondò un giornale, L'Ere Nouvelle, che Napoleone III fece chiudere nel 1851.
In innumerevoli scritti e conferenze in giro per l'Europa anticipò l'insegnamento sociale della Chiesa, poi esplicitato nell'enciclica Rerum novarum del 1891. Grande ammiratore del b. Pio IX, l'Ozanam andò ad incontrarlo due volte. Iscritto al Terz'ordine francescano, ebbe però vita breve: morì infatti quarantenne nel 1853 a Marsiglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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