Milano - "Caro Fini". È questo il titolo del breve corsivo firmato da Vittorio Feltri sulla prima pagina de Il Giornale con cui il direttore del quotidiano torna ad attaccare il presidente della Camera e gli esponenti finiani: "Si accontentino di non essere ancora morti". Ma dal Secolo d'Italia arriva immediata la risposta: "Resteremo vivi, altrimenti Feltri rischierà di aver fama di jettatore".
Il corsivo del Giornale "Caro presidente Fini - scrive Feltri - alcuni dei suoi colonnelli e appuntati, i quali riconoscono in lei il loro punto di riferimento, cominciarono col dire che non volevano morire democristiani. Poi dissero di non voler morire berlusconiani. E adesso dicono di non voler morire leghisti. Quante storie - taglia corto il direttore de Il Giornale - Si accontentino di non essere ancora morti".
La replica del Secolo "I finiani resteranno vivi non per amore di polemica ma per rendere un favore a Feltri: non fargli assumere fama di jettatore". "In attesa che la voce del padrone gli ricordi che il foglio d’ordine del partito dell’amore dovrebbe essere meno funereo, noi ci impegniamo ad assecondare i suoi desideri - si legge sul Secolo d’Italia - resteremo vivi non per amore di polemica, bensì per tutelare l’equilibrio di Feltri.
Perchè se dovessimo davvero passare a miglior vita (ovviamente politica) il direttore si farebbe la fama di pericoloso menagramo e iettatore, ovvero una fama... sinistra. E poi come lo spiegherebbe ai suoi lettori? Vedendolo, si toccherebbero i padani gioielli di famiglia anche a Bergamo... E ciò - conclude la nota - non lo possiamo permettere. Nel nome del Pdl".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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