Ferentino, choc per la morte del liceale I compagni: «Era un ragazzo tranquillo»

Ha aperto la finestra della sezione A del quarto ginnasio all’improvviso, senza dar tempo al compagno di banco e agli altri ragazzi di fare qualcosa, tanto meno al professore di greco seduto in cattedra.
Un lancio nel vuoto dal secondo piano della sua classe, per una trentina di metri, e un tonfo sordo sul selciato. Dal vicino ospedale, oramai ridotto solo a posto di primo soccorso, l’ambulanza è arrivata immediatamente, ma i sanitari del 118 hanno capito che per Federico non c’era niente da fare: hanno provato a praticargli le prime cure e poi a portarlo in ospedale a Frosinone, ma durante il tragitto il ragazzino è morto.
Così si è consumato il suicidio di un liceale di 15 anni, ieri mattina a Ferentino, cittadina di 15 mila abitanti, nel cuore della Ciociaria, al termine di una giornata che sembrava come tante. Nel liceo classico intitolato all’umanista Martino Filetico, una scuola all’avanguardia per la serietà negli studi e dove i ragazzi arrivano da tutta la provincia, nulla lasciava presagire la tragedia. In quarto ginnasio alle ultime ore il professor Farina, stimato docente di greco, aveva dettato la versione per il compito in classe, il penultimo dell’anno, così da far eventualmente recuperare qualche brutto voto in un’altra prova, a maggio. Anche Federico aveva consegnato il suo compito, messo in bella copia nelle canoniche due ore, e si apprestava a tornare al banco. Ma proprio in quell’attimo, con una mossa repentina, si è diretto verso la finestra, l’ha aperta e si è lanciato nel vuoto sotto gli occhi dei compagni. La classe è sul retro dell’istituto, dove una scarpata ha aumentato la lunghezza del salto del povero studente e la forza dell’impatto.
Tra i primi ad accorrere anche il papà di Federico, che insegna educazione civica nello stesso liceo, e il fratello del giovane, 18 anni, che tra poche settimane dovrà sostenere l’esame di maturità. Anche la mamma, che abita poco distante, è arrivata subito e non ha potuto far altro che inginocchiarsi accanto al corpo del figlio, mentre i medici tentavano di praticargli un massaggio cardiaco.
Subito dopo, il professore di greco di Federico, già in passato colpito da un infarto, ha avuto un malore ed è stato necessario ricoverarlo in ospedale. Tutti i ragazzi sono stati poi portati in aula magna, dove il Comune e la Asl hanno mandato degli psicologi per sostenere soprattutto i compagni di classe di Federico, visibilmente sotto choc. Poco dopo, nella chiesa di San Francesco che si trova praticamente davanti al liceo, un sacerdote insegnate di religione di Federico, ha invitato i suoi amici a un primo momento di raccoglimento.
Sul posto, oltre ai carabinieri di Ferentino, anche il sostituto procuratore della Repubblica di Frosinone, Adolfo Coletta che, con molta discrezione, ha sentito la preside Cleandra De Camillo e gli studenti. La donna ha smentito l’ipotesi che il ragazzo avesse preso un 4 in greco, confermando che aveva appena consegnato il compito in classe.

Gli amici hanno descritto Federico come un ragazzo assai tranquillo, senza grilli per la testa e apparentemente senza problemi, con un profitto scolastico sufficiente e comunque non tale da generare preoccupazioni di bocciatura.

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