nostro inviato a Manchester
Probabilmente adesso anche sir Alex Ferguson ha cambiato idea, non solo su Totti. Dice che in fondo qui allOld Trafford lhanno scampata in pochi, che la tradizione e i precedenti sono tutti dalla loro parte, e che i tifosi e latmosfera faranno la differenza, ma quando gli chiedono se si sente favorito prende tempo, respira e poi fa: «Attaccheremo di più».
La prende alla lontana il più longevo manager del mondo, dice che aprile è il mese decisivo: «In questo mese si saprà chi saranno le due finaliste, affrontare le squadre italiane è sempre difficile, loro giocano a scacchi, ma noi siamo molto veloci e le notti allOld Trafford sono sempre molto magiche».
Lui comunque è un grande, quando gli chiedono un parere su Van der Sar, dopo la sconfitta con il Portsmouth in cui il portiere ha commesso il medesimo errore dellOlimpico, sir Alex esibisce il massimo della sua empatica diplomazia. Naturalmente non riferisce di aver appeso il portierone olandese a un chiodo dello spogliatoio, ma serafico racconta: «Lui è solo stato sfortunato. Ha respinto il pallone ma guarda caso proprio sui piedi di Vucinic e di Taylor, non due attaccanti qualunque, ma proprio quelli che gli segnano». Fantastico.
Per il resto aveva a fianco Wayne Roonye, luomo che potrebbe fare la differenza: «Io? chiede -. No, cè Ronaldo che da solo può vincere una partita. Comunque credo che personalmente dovrò fare la miglior gara di sempre, altrimenti sarò molto triste».
Ferguson comunque dice anche che teme la Roma ma prima o poi lItalia dovrà spiegare cosa è accaduto allOlimpico il 4 aprile. Mormorio. Qualcuno spera che già stasera la Roma gli fornisca qualche spiegazione più dettagliata.