La zingarella non leggeva la mano, lallungava nelle borse altrui. Era una «maga» del borseggio. Laltra mattina, in zona San Pietro a Roma, una nomade di 19 anni è stata fermata in extremis in carabinieri mentre si accingeva a portare a termine lennesimo colpo in danno di alcuni turisti tedeschi. Il fermo è scattato immediato, e quando si è trattato di digitare il nome sul terminale delle forze dellordine, è saltato fuori che la ragazza del campo di Castel Romano aveva allattivo già 34 arresti per furto e sfoderava un curriculum arricchito da 4 arresti per rapina e da altrettanti per evasione degli arresti domiciliari. I militari lhanno sorpresa in compagnia della sua migliore amica, scippatrice collaudata anchessa, portata in caserma con tutte le cure del caso essendo arrivata al nono mese di gravidanza. Per la ventenne futura mamma, i precedenti parlano chiaro: una ventina di arresti per furto, uno per possesso di carte di credito clonate, due arresti per evasione dagli arresti domiciliari. Per entrambe le zingare-ladre pendeva un decreto di revoca degli arresti domiciliari e sostituzione con la detenzione in carcere.
Le ragazzine terribili sono solo le ultime di una lunga serie di nomadi impunite, che a poche ore dallarresto per furto, tornano sempre, anzitempo, in libertà. Laltra mattina era toccato a un terzetto composto interamente da giovani bosniache, tutte ammanettate dagli stessi carabinieri di ronda, in borghese, nelle zone adiacenti il Vaticano. Erano riuscite ad alleggerire di portafogli e telecamere una coppia di turisti americani che percorrevano via della Conciliazione. La tecnica è la stessa di sempre: circondano la preda, la infastidiscono con pezzi di cartone e urla, puntano la borsa e con destrezza si appropriano del portafogli.
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