Milano - Renzo Biancato, il giostraio 47enne che ha portato in Italia la simulazione della sedia elettrica, ieri sera non ha smesso per un attimo di allargare le braccia e spiegare ai tanti ragazzi venuti al luna park per vedere il manichino «condannato a morte» che «Per stasera niente spettacoli. La giostra rimarrà spenta e coperta da un telo».
Hanno vinto le polemiche? Il manichino non «morirà» più?
«No, assolutamente, è una cosa temporanea. Per questa sera non attiverò il gioco, ma solo per fare un favore al direttore del luna park che mi ha pregato di spegnerlo per evitare altra confusione».
E poi?
«Domani mattina (oggi ndr) andrò da un avvocato. Se mi dirà che non rischio conseguenze legali, riattiverò subito la giostra».
Ma dove l’ha trovata una diavoleria simile?
«La vidi per la prima volta all’Oktoberfest, in Germania. E decisi subito che dovevo averla tra le mie attrazioni».
Alla fine dove l’ha scovata?
«In Colorado, negli Usa: l’ho comprata per cinquemila dollari. Soldi ben spesi».
E ora la «rivende» per un euro a morte. È un bel business?
«La giostra piace. Ma da qui a parlare di business ce ne vuole. L’accenderò una decina di volte a sera. Solo nel fine settimana incasso di più. Ma lo faccio per passione, io».
E ha scatenato un putiferio. Sa che le associazioni di genitori, consumatori e abolizionisti della pena di morte dicono che si dovrebbe vergognare?
«Ma che vergognare! La mia è una famiglia di giostrai dal 1963. Siamo specializzati nell’horror. E io vado fiero del mio manichino. C’è in tutta Europa e nessuno si è mai lamentato. Anzi, tutti lo apprezzano. Perché questi “bacchettoni” non vengono qui a vedere il successo che ha?».
Non è un po’ troppo forte per i bambini?
«No, è solo un gioco. I bambini sanno distinguere tra finzione e realtà. Si divertono, nessuno piange o rimane traumatizzato. Non c’è niente di pericoloso per loro. Il male sarebbe semmai da cercare fuori dal luna park, con quello che si vede in giro o in tv. Cose vere, mica scherzi».
Suvvia, non è almeno un po’ di cattivo gusto?
«Per me no.
Forse perché è un richiamo alla pena di morte...
«Ripeto, è solo un gioco. Cosa c’entra il dibattito sulle esecuzioni?
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