Solo le fasce orarie di servizio garantito - dalle 6 alle 9, e dalle 17,30 alle 20,30 - saranno a disposizione degli utenti del trasporto pubblico, domani, in occasione dello sciopero nazionale di ventiquattr'ore proclamato dai sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl nellambito della vertenza per il rinnovo del contratto di lavoro. LAzienda mobilità e trasporti di Genova segnala, in proposito, che «il personale viaggiante si asterrà dal lavoro dallinizio del servizio alle 5 e 30, e successivamente dalle 9 e 30 alle 17 e dalle 21 a fine servizio». Il restante personale si asterrà dal lavoro per lintero turno. La stessa Amt prevede che ladesione allo sciopero possa essere quasi plebiscitaria, sulla base dei «numeri» che hanno caratterizzato la più recente giornata di astensione dal lavoro dei dipendenti, assenti nella misura del 99 per cento del totale nel servizio urbano, e del 100 per cento per quanto riguarda ascensori, funicolare e metropolitana. Saranno comunque assicurati i servizi alle persone portatrici di handicap.
Anche la direzione dellAtp-Azienda Trasporti Provinciali comunica che, a seguito dello sciopero, «il servizio completo sarà assicurato nelle fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 17 alle 20».
Intanto le organizzazioni sindacali, considerato l'andamento dell'inflazione e la necessità di tutelare il reddito dei lavoratori della categoria, confermano le motivazioni alla base delliniziativa, e chiedono una rivalutazione del 6 per cento delle retribuzioni, pari ad un valore di 111 euro mensili lordi. Le controparti datoriali offrono invece 60 euro. «Il contratto è scaduto da molti mesi - sostiene in particolare il segretario nazionale della Uil, Luigi Angeletti -. Se non si trova la soluzione, che altro possiamo fare se non ricorrere allo sciopero, anche se causano forti disagi ai cittadini?».
E forti disagi ci saranno domani certamente a Genova, anche per la particolare conformazione della città e i tanti cantieri aperti: si prevede, ovviamente, come sempre, un diffuso ricorso allauto privata, con inevitabili intasamenti soprattutto in mattinata e nel pomeriggio inoltrato, anche perché il «servizio garantito» non è mai stato e non sarà in grado neppure questa volta di garantire le esigenze dellutenza abituale.