Ferrovie: biglietti più cari a partire da gennaio

Paolo Stefanato

da Milano

Rincaro dei biglietti, ma non quelli dei pendolari. Nessun taglio al personale, ma una riduzione del numero di stazioni e soprattutto di biglietterie. Risparmi su ogni voce di costo. Forte impegno sui progetti in corso, a cominciare dall’Alta velocità. Il piano industriale delle Ferrovie dello Stato firmato dal nuovo tandem Mauro Moretti-Innocenzo Cipolletta, è stato presentato giovedì ai sindacati, con i quali è previsto un secondo round già in agenda per il 18 dicembre. Ieri i contenuti sono stati anticipati dall’agenzia Ansa, ma per la stesura definitiva si deve attendere l’approvazione della Legge finanziaria, che andrà a costituire i presupposti economici per l’attività delle Ferrovie.
Per il momento alcune importanti decisioni sono state prese, ragione questa che permette a Moretti di guardare con ottimismo al futuro. Ieri ha dichiarato che «aumenti tariffari, taglio agli sprechi e un’economia in ripresa ci permetteranno di recuperare 150 milioni all’anno, tanto da portarci in due-tre anni alla parità nella parte passeggeri». Gli emendamenti alla Finanziaria, ha sottolineato lo stesso Moretti, «ci garantiscono tra i 6 e i 6,5 miliardi che lo Stato ha messo a deficit con l’operazione Ispa». Si tratta dei futuri pedaggi dell’Alta velocità che erano stati attribuiti a Infrastrutture spa dal passato governo e che ora, rientrando formalmente nei conti delle Ferrovie, costituiscono un recupero di poste di garanzia.
Il piano, che copre l’arco 2007-2011, prevede aumenti tariffari - in vigore già da gennaio e che hanno già suscitato la reazione delle associazioni dei consumatori - che non toccheranno i treni locali ma si riferiranno alle linee «business», Intercity, Eurostar e Alta velocità; non sono stati ancora definiti ma la loro consistenza dovrebbe essere compresa tra il 3% e il 12%. Saranno incrementati i volumi di traffico e acquistati nuovi treni.
Stazioni e biglietterie saranno razionalizzate e in alcuni casi chiuse. Sarà riorganizzato anche il settore merci, e verranno riportate all’interno del gruppo attività (in particolare, rami di manutezione) oggi affidate all’esterno.
Quanto all’alta velocità Torino-Milano-Napoli, il piano annuncia che sarà completata nel 2009 (costo totale: 32 miliardi), e questo porterà «la velocità di attraversamento del Paese con le performance dei Paesi europei» è scritto nel piano. Nel 2013, la Milano-Napoli sarà percorsa in 4 ore e 7 minuti. Ampio il portafoglio di progetti da finanziare, la cui priorità resta in funzione della criticità della finanza pubblica: l’ammontare complessivo previsto dal piano è di 122 miliardi. Il taglio degli sprechi e l’ottimizzazione dei costi, processo già avviato da Moretti, porterà, secondo le stime confermate ieri dallo stesso ad, a un risparmio di 150 milioni già nel 2007.
In termini operativi, una novità viene dalla decisione sui macchinisti: i treni saranno guidati da un solo uomo.

Si procederà inoltre a una ristrutturazione territoriale di Rfi. Le Ferrovie puntano a un’integrazione dei servizi mobilità nelle città ferro-gomma-parcheggi. Quanto ai conti, sono state confermate le perdite già annunciate, che a fine anno saranno di 1.977 milioni.

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