Le Ferrovie dirottano il treno Eurostar sul binario morto

Pochi passeggeri: si va verso il ridimensionamento del servizio da Brignole a Porta Garibaldi

Le Ferrovie dirottano  il treno Eurostar sul binario morto

Era stato salutato in pompa magna, lo scorso dicembre, dai vertici delle istituzioni liguri come il toccasana dei pendolari sulla tratta Genova-Milano. Ma fin da subito il nuovo servizio Eurostar City in grado di portare dal capoluogo ligure a quello lombardo in 70 minuti (capolinea a Rogoredo e Porta Garibaldi, stazioni piccole, ma servite dalla metropolitana) aveva fatto nascere qualche dubbio. Non tanto per quanto riguarda i prezzi - il viaggio costa 20 euro in seconda e 28 euro in prima classe, qualcosa di più dell’Intercity - , quanto piuttosto per il potenziale bacino di utenza. Lo stesso numero uno delle Ferrovie, Mauro Moretti, aveva messo le mani avanti: se non ci saranno abbastanza passeggeri, l’iniziativa verrà soppressa. E ora, le notizie che arrivano dagli «Abbonati Eurostar Icplus Genova-Milano», in parallelo all’annuncio del nuovo orario ferroviario invernale (che fa intuire un possibile ridimensionamento di una parte consistente, il 20 per cento, degli Eurostar nazionali), lascia capire che «qualcosa si è rotto». Le Ferrovie non confermano, né smentiscono, in attesa di definire - entro il 9 dicembre, data di entrata in vigore dell’orario invernale - gli accordi col governo. Ma i passeggeri abituali sono già sicuri: «Basta vedere l’orario invernale - scrivono fra l’altro in una lettera aperta all’assessore regionale Luigi Merlo -. L’ES 9314 da Brignole a Porta Garibaldi si effettuerà solo lunedì mattina, con lo stesso orario attuale, 7.38, mentre l’ES 9319, Porta Garibaldi-Brignole, delle 18.40, partirà solo al venerdì. Una decisione - aggiunge Enrico Pallavicini, a nome degli abbonati - secondo noi profondamente sbagliata. Abbiamo sempre fatto presente l’antieconomicità del servizio tracciato in orari non competitivi, per gli abbonati e per i viaggiatori occasionali, tanto che il treno viaggia con circa 45 passeggeri dal lunedì al venerdì e con circa 150 al venerdì». I rimedi? Non certo la semplice soppressione delle linee improduttive, a giudizio del portavoce degli abbonati. «Genova e Milano - insiste Pallavicini - devono essere unite anche da almeno una coppia di ES, non si può delegare ai soli Intercity Plus la mobilità fra le due città.

Ma gli ES vanno resi competitivi, fasce orarie di prima punta blindate. Ci appelliamo dunque all’assessore Merlo perché intervenga sui vertici delle Ferrovie e faccia recedere Trenitalia dall’assurda decisione» di tagliare il servizio.

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