(...) sindacalisti. Cè anche il suo vice in Regione, Massimiliano Costa, che però è della Margherita e quindi non vale. E cè persino limam, Hussei Salah, quello che vuol fare la moschea a Cornigliano. Lui no, ma devesser che il taglio degli incontri non gli si addice: della Genova di domani è più opportuno che parlino gli esponenti del Comune, sul terrorismo è meglio che si esprimano gli esperti, la finanza val la pena lasciarla agli esperti. In fondo, Burlando potrà sempre farsi un giro fra gli stand, stringendo mani e beccandosi i complimenti per lavvenuta vittoria su Sandro Biasotti. E poi fino a ieri era in ferie in Sardegna, quindi metà festa se la sarebbe comunque persa.
Solo che, ecco, manca qualcosa qui, fra gli stand già decimati dai lavori di ampliamento della Marina. Perché Mario Tullo il segretario provinciale dei Ds, la festa a Burlando laveva inserita a gran voce fra i motivi validi per partecipare alla Settembrata, a pari titolo dellaltra grande celebrazione, quella dei 60 anni dalla Liberazione e di 60 anni di Festa. Tullo, lo aveva ammesso già presentandola, che il tutto rischiava desser triste questanno.
Pesa il confronto con lanno scorso, quando andò in scena un ineguagliabile tripudio fra Genova 2004, Festa Nazionale e presentazione del candidato Burlando alle elezioni regionali. Allora cera Giuseppe Pericu il sindaco che raccoglieva lentusiasmo dellanno da capitale europea della Cultura, compagno Claudio che accumulava pacche sulle spalle di incoraggiamento: «Fagliela vedere a quello lì», e poi i leader nazionali a portare una ventata di fervore politico.
Questanno, invece, ci si deve accontentare. Non cè neppure Piero Fassino il segretario della Quercia, nemmeno lultima sera con Prodi. E in giro ci sono quei diavolo di manifesti che pubblicizzano la Festa Nazionale a Milano. Persino qui, a unora di macchina. Eppure, i genovesi hanno investito parecchio lo stesso: un milione e 600mila euro, qualcosa come 66mila euro al giorno. «Se non rientriamo delle spese è un disastro» lamentano gli organizzatori. Hanno fatto quel che han potuto. Riti scaramantici contro le piogge che ogni anno si abbattono sugli stand, e per ora son serviti. Alla toilette si entra lasciando unofferta, cè chi cerca di glissare lofferta ma ai più pare brutto aggirare con nonchalance la signora che accoglie gli ospiti con un piattino in mano. Il coperto, 60 centesimi di euro, quello purtroppo non andrà al partito ma al progetto di solidarietà Coloriamo lAfrica.
Cè Tullo che ferma tutti quelli che conosce: «Grazie di essere venuti, lanno scorso era facile partecipare, questanno è una dimostrazione daffetto».
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