La comunità islamica milanese ha celebrato ieri - così come gli altri 150 mila musulmani presenti attualmente nel nostro Paese - la festa del Sacrificio in due sedi differenti. Al Palalido hanno pregato migliaia di persone (10mila secondo gli organizzatori) sotto la guida dell'imam giordano Ali Abu Shwaima, direttore del Centro Islamico di Segrate, in collaborazione con l'Istituto Culturale Islamico di Viale Jenner. La Casa della Cultura Islamica di Milano ha invece scelto la sede periferica di Sesto San Giovanni, coinvolgendo presso il locale Palasport circa 3mila persone che hanno pregato in due turni diversi.
Durante il discorso rituale ai fedeli, Abu Shwaima ha ricordato l'obbligo di rispettare le regole del Paese ospitante, in particolare nella macellazione dei montoni - pratica tradizionale nella festa musulmana che ricorda il sacrificio di Abramo - presso i mattatoi autorizzati.
Il direttore della moschea di Viale Jenner, Abdel Hamid Shaari, ha però giudicato il Palalido uno spazio inadeguato. «Abbiamo l'esigenza di trovare uno spazio più grande per evitare disagi ai fedeli e a tutta la cittadinanza», ha detto dopo le celebrazione della festa.
Shaari, in riferimento all'idea di trasferimento dell'Istituto islamico di viale Jenner cui sta lavorando il Comune, ha affermato che «ormai serve una grande moschea degna di una città importante come Milano e sufficiente ad accogliere dignitosamente la comunità islamica milanese», anche se si è detto «sorpreso da una simile proposta».
«Non abbiamo mai ricevuto una proposta ufficiale dal Comune», ha proseguito il direttore di viale Jenner, definendo le dichiarazioni dell'assessore Manca come «una proposta last minute che risente del clima elettorale a tre mesi dalla fine della legislatura». Shaari ha comunque ribadito la disponibilità della sua comunità a valutare eventuali proposte per una nuova moschea da parte delle istituzioni locali.
La festa del Sacrificio, in arabo Aid al-Adha, coincide con la fine del pellegrinaggio alla Mecca. Secondo fonti dell'Unione delle Comunità e organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii) si è registrata una buona affluenza di fedeli presso le piazze e i palasport adibiti alla celebrazione della preghiera rituale.
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