Pedro Armocida
da Roma
Massimo Ghini ha il dono della schiettezza. Appena tornato dalla Grande mela per le riprese di Vacanze di Natale a New York in cui ha larduo compito di sostituire Boldi affianco a De Sica, ha partecipato ieri alla presentazione del premio Acting Award che lImaie, listituto di cui è consigliere damministrazione e che tutela i diritti degli artisti interpreti esecutori italiani, assegnerà domani a Sean Connery prima del concerto inaugurale diretto da Muti per «Cinema. Festa internazionale di Roma». E sul perché il premio vada proprio a un interprete non italiano, Ghini non ha certo fatto giri di parole: «La visibilità internazionale del palcoscenico di questa festa del cinema era per noi troppo importante. E poi Sean Connery è un vero e proprio mito dato che da sempre sogno dinterpretare la battuta: "Il mio nome è Bond, James Bond"».
Si dà il caso che il momento sia particolarmente grave per chi, come lImaie, dal 1977 tutela gli artisti (attori e cantanti), distribuendo loro un equo compenso derivato dalla trasmissione di opere musicali e audiovisive (da non confondersi con il diritto dautore, garantito dalla Siae, che va ai creatori di unopera dellingegno). Pare infatti che lUnione Europea sia in procinto di abolire il compenso percepito oggi dagli artisti per la copia privata (la tassa insomma posta sui supporti «vergini» per la registrazione, soprattutto cd e dvd). Per scongiurare questa ipotesi tutte le categorie di settore europee si ritroveranno a protestare il 18 ottobre a Bruxelles.
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