Festival Da oggi il clou delle «Giornate»

Le «Giornate della danza» si avviano alla conclusione con un fitto programma di eventi. Si parte stasera con tre performance d’avanguardia: Virgilio Sieni, ospite di Exister, si esibirà alle 21 all’Elfo con un giovane non vedente nella «Commedia del corpo e della luce - Interrogazioni alle vertebre». Alle 18.30 (replica alle 21) all’Accademia Pierlombardo di via Cadolini 37 la compagnia di Susanna Beltrami proporrà lo spettacolo «Kore e Psiche», mentre alle 20.30 Tiziana Longo alla Scuola Drammatica Paolo Grassi presenterà «Sete». Domani il Carcano dedicherà un’intera giornata tra incontri, mostre e coreografie al centenario dei Ballets Russes. All’Ottagono, dalle 17, ArciMilano presenterà «Danze d’oltrEuropa»: uno sguardo ad oriente con la danza indiana, l’energia della Capoeira d’Angola e i ritmi di Tahiti. Due prime assolute: «Issue n. 1», del Danae Festival domani alle 21, nel nuovo spazio LachesiLAB di via Porpora 43, e «Figure», gruppo Plumes dans la tête, mercoledì ore 19.45, spazio DiDstudio, Fabbrica del Vapore: lo spettacolo (replica giovedì ore 20.30) sarà un’anteprima del festival d’avanguardia «Uovo performing arts», dal 6 al 24 maggio. Sempre mercoledì, alle 18, spazio di via Murat 76, l’associazione Vi.d.a. proporrà una creazione di teatro-danza del gruppo misto di persone abili e diversamente abili. Tante le proposte didattiche: dalle lezioni aperte di classico e contemporaneo al Pier Lombardo, al Masterclass con Virgilio Sieni allo spazio Quelli di Grock, ai corsi open del Carcano (classico e jazz). Gran finale, 28 e 29 agli Arcimboldi (ore 21) con «Metamorphoses» di Frédéric Flamand e il suo Ballet National de Marseille.

Il coreografo belga (il 29, ore 15, incontrerà il pubblico al Pac in via Palestro) proporrà una rilettura contemporanea delle «Metamorfosi» di Ovidio, ricorrendo a costumi e scenografie dei designer Humberto e Fernando Campana. Lo stesso Flamand, la sera del 29 (Giornata Mondiale della Danza dell’Unesco), leggerà il messaggio al mondo della danza scritto dal coreografo anglo-indiano Akram Kahn.

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