Il Festival di Sanremo fa girare la roulette

Il Festival di Sanremo fa girare la roulette

C’è un nostro lettore, che si chiama Piero Randazzo, è stato presidente della circoscrizione di Pontedecimo ed oggi è responsabile della sanità per Unione a sinistra, i ronzittiani usciti dai Ds per andare più a sinistra. Randazzo, uomo di gran cuore che affianca Franco Henriquet, si batte per una sanità migliore. Insieme a noi ha lottato, per primo, per chiedere la soppressione dei 10 euro di ticket sulle analisi. Randazzo, in nome della buona sanità, critica a volte anche pesantemente la gestione dell’assessorato di Claudio Montaldo. Randazzo ha un sogno: un impegno bipartisan per una sanità migliore, senza distinzioni di destra e sinistra, senza chiedere a uno cosa vota, ma solo cosa pensa. Ecco, anche se Randazzo sta in Unione a sinistra ed è alleato di Rifondazione, noi lottiamo insieme a Randazzo.
C’è un altro nostro lettore, G.B. Pittaluga, ex assessore al Bilancio della giunta Biasotti ed attuale assessore al Bilancio della giunta Burlando, che critichiamo spesso e volentieri. Non ci piace la sua Finanziaria, non amiamo le sue addizionali, non condividiamo il suo passaggio a sinistra ed abbiamo dato puntuale notizia dell’indagine imperiese sulle aliquote liguri. Però, crediamo che la politica si faccia nelle aule consiliari e non nelle aule giudiziarie. E crediamo che il garantismo sia un metro da usare con gli amici, ma anche e soprattutto con gli avversari politici. In più, diamo atto a Pittaluga di fare una battaglia, certo quasi sempre perdente, per evitare ulteriori scivolamenti a sinistra del governo regionale. Ecco, anche se non condividiamo molte delle sue scelte, noi su questo lottiamo insieme a Pittaluga, non dimenticando il suo Dna liberale.
C’è un terzo nostro lettore, Egidio Pedrini, deputato dell’Italia dei Valori, un partito con cui spesso siamo in disaccordo. Ma non per questo, quando Pedrini porta avanti - spesso in modo trasversale con parlamentari del centrodestra - iniziative finalizzate al bene della Liguria, non lo appoggiamo. Anzi, diamo volentierissimo atto a Pedrini di aver spesso fatto sue alcune battaglie del Giornale e delle pagine di Genova e della Liguria in particolare. Circostanza che, invece, è spesso sconosciuta a molti (non tutti, fortunatamente) parlamentari ed esponenti della Casa delle libertà.
Tre lettori, come dire?, un po’ particolari. Tre storie. La morale è sempre quella: non ci interessa il colore della maglietta di chi dice una cosa, ma cosa dice.

Soprattutto, ci interessano tutti coloro che dicono qualcosa per il bene di Genova e della Liguria. E agli amici che ci ribattono che loro non fanno così, rispondiamo semplicemente che noi siamo diversi da loro. E ne siamo orgogliosi.

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