Fiat, altri 3 mesi di cassa per gli impiegati

Sull’equity swap verdetto in arrivo. Analisti: Auto in utile per 10-15 milioni

Fiat, altri 3 mesi di cassa per gli impiegati

Pierluigi Bonora

da Milano

Per il gruppo Fiat e l’azionista di maggioranza Ifil l’ultima settimana di gennaio si annuncia ricca di avvenimenti. Da una parte, si attendono sviluppi sullo spinoso tema dei 956 esuberi dopo che ieri l’azienda ha annunciato di avere prorogato di 3 mesi la cassa integrazione per 700 impiegati in scadenza il 20 febbraio; dall’altra, viene definita come «imminente» la comunicazione del verdetto Consob sulla regolarità o meno dell’equity swap che ha permesso all’Ifil di mantenere il controllo del Lingotto. Sulla complessa operazione finanziaria a tre (Ifil-Exor-Merril Lynch) ha puntato i riflettori anche la Procura di Milano che attende il giudizio dell’Autorità della Borsa prima di procedere con eventuali approfondimenti. L’inchiesta della Consob, infatti, potrebbe concludersi con una sanzione o, se riscontrata una rilevanza penale, con la trasmissione degli atti alla magistratura.
E poi ci sono i conti dell’ultimo trimestre 2005 che il consiglio della Fiat approverà lunedì prossimo e che, secondo le aspettative, dovrebbero segnare il ritorno all’utile della divisione Auto. In proposito, secondo il consensus degli analisti il gruppo automobilistico avrebbe chiuso l’ultimo trimestre con 10-15 milioni di margine operativo (rosso di 25 milioni per i più pessimisti, mentre molti analisti si sono spinti anche a stimare un trading profit fino a 50 milioni). A livello di gruppo il consensus si attende un margine operativo di 230 milioni e un risultato netto di 120 milioni.
Sul fronte occupazionale, intanto, il ministro del Welfare, Roberto Maroni, sta invece verificando con i suoi tecnici i contenuti del documento sul ricollocamento dei dipendenti in esubero che presenterà alla Fiat e ai sindacati. Oggi Maroni vedrà i rappresentanti delle agenzie di lavoro secondo le quali sarebbe possibile, entro 6 mesi, il ricollocamento del 90% delle persone che l’azienda non intende reintegrare. L’accordo tra Fiat e sindacati sulla proroga di 3 mesi della cassa integrazione rischia però di scompaginare il piano nelle mani di Maroni. Secondo l’azienda l’intesa «consentirà alle parti interessate di affrontare il problema senza l’assillo di scadenze temporali troppo strette e di evitare vuoti di copertura retributiva per il personale interessato».
«Questa proroga - spiega la Uilm - scongiura, per il momento, il licenziamento dei 700 lavoratori e, rispetto al piano del Welfare non cambia nulla, anche se l’intesa permette di avere tre mesi in più per individuare soluzioni che accompagnino definitivamente la Fiat fuori dalla crisi».


L’andamento del negoziato sugli esuberi, le stime sui conti trimestrali del Lingotto insieme all’ombra dei pm milanesi sull’Ifil e i riflessi dei collocamenti attuati da Mps e Sanpaolo venerdì scorso, hanno fatto sì che il titolo Fiat, dopo il recente crollo, restasse ancora sotto gli 8 euro. Ieri l’azione ha chiuso in rialzo dello 0,08% a quota 7,87 euro.

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