da Milano
La Borsa continua a punire la Fiat: ieri il titolo ha lasciato per strada un altro 6%, riuscendo comunque a mantenersi sopra quota 7 euro (7,26). Forti ribassi anche per le holding a monte del Lingotto: meno 6,44% Ifi e meno 8,53% Ifil. Il mercato guarda con preoccupazione il 2009 e attende di conoscere, la prossima settimana, lesito delle valutazioni in corso al Lingotto. Se, cioè, lamministratore delegato Sergio Marchionne annuncerà o meno la revisione degli obiettivi per il prossimo anno. E, nel caso, lentità della revisione al ribasso.
Dato per scontato, dopo le continue rassicurazioni arrivate dai vertici della Fiat, che per il 2008 non ci saranno problemi (giovedì prossimo il cda approverà i dati del terzo trimestre), lattenzione è per un futuro che si preannuncia tuttaltro che roseo. Una ricerca della società Frost&Sullivan, per esempio, prevede che lattuale crisi del credito ridurrà le vendite dei nuovi veicoli in Europa tra il 4 e il 7 per cento. Crédit Suisse, da parte sua, ha tagliato il prezzo obiettivo di Fiat da 10 a 7 euro. Gli analisti, nel loro consensus, collocano il risultato della gestione ordinaria del gruppo nel 2009 tra 2,67 e 3,49 miliardi rispetto a una previsione del Lingotto, quando ancora la crisi finanziaria mondiale era lontana, fra 4,3 e 4,5 miliardi di euro. Tagliato dagli analisti anche il risultato netto del 2009, visto tra 1,65 e 2,34 miliardi da una stima torinese di 2,9-3,1 miliardi di euro. Per il terzo trimestre del 2008 il consensus prevede, invece, un trading profit a livello di gruppo intorno a 750 milioni (da 745 dello stesso periodo di un anno fa), un risultato netto di 460 milioni (da 454) e un debito netto industriale di 800 milioni rispetto ai 510 milioni di euro del secondo trimestre scorso.
Crédit Suisse ritiene infine che una legislazione sullanidride carbonica troppo severa e la crisi dei consumi in Europa, che potrebbe allargarsi anche al Brasile, rappresentino le maggiori preoccupazioni per il Lingotto.