Fiat, attese positive sul secondo trimestre Cresce ancora l’Auto

Lunedì il cda sui conti. Gli analisti: per Mirafiori risultato della gestione tra 75 e 100 milioni. Fidis: ristretta a tre la rosa dei candidati

Pierluigi Bonora

da Milano

Un anno fa, concluso il consiglio di amministrazione sui dati del secondo trimestre, Sergio Marchionne si era presentato al cospetto degli analisti con risultati migliori delle previsioni più favorevoli. Tutti i settori di Fiat Group avevano fatto importanti passi avanti e le perdite della divisione Auto erano state abbattute di quasi un terzo. A distanza di un anno ci sono tutti i presupposti perché si ripeta lo stesso copione con Fiat Auto che, però, dall’ultimo trimestre 2005 ha ripreso gradualmente a guadagnare. Lunedì prossimo, nel pomeriggio, Luca Cordero di Montezemolo presiederà il cda della Fiat al quale, per la prima volta, potrebbe partecipare anche Ratan Tata, il numero uno del colosso industriale indiano chiamato nei mesi scorsi a vivere in prima persona i destini del Lingotto. Fiat e Tata, tra l’altro, starebbero per annunciare un ulteriore allargamento della loro cooperazione, anche se il vero sogno del tycoon indiano continua a essere quello di entrare con una piccola quota nell’azionariato della Ferrari.
Gli analisti, intanto, avanzano le prime stime sulla chiusura del secondo trimestre di Fiat Group. A livello di gruppo, le aspettative sono di 13,3 miliardi di ricavi rispetto ai 12,052 dello scorso anno. La crescita in questo caso è del 10,5 per cento. Grande balzo, poi, per il risultato della gestione operativa (più 68%) che da 360 milioni passerebbe a 600. Anche l’utile netto del gruppo viene visto in ascesa: da 180 a 278 milioni (più 54,5%). Da notare, in proposito, che sull’esito del 2005 avevano inciso proventi straordinari per 385 milioni derivati dal pagamento da parte della General Motors della seconda tranche dei 1.550 milioni con i quali era stato messo fine al matrimonio italo-americano. Per Fiat Auto si parla di ricavi nell’ordine di 5,9 miliardi (più 18%) e di un risultato della gestione ordinaria tra 75 e 100 milioni, rispetto ai meno 88 milioni del secondo trimestre 2005.
Alcuni analisti, inoltre, prevedono che a fine anno il risultato della gestione ordinaria possa essere superiore al target di 200 milioni fissato dall’amministratore delegato Marchionne. «Non ci stupiremmo - commenta un operatore - che al 31 dicembre 2006 il trading profit di Fiat Auto possa essere compreso tra 200 e 300 milioni di euro». E sempre la comunità finanziaria si aspetta che Marchionne possa cogliere l’opportunità del consiglio di lunedì per annunciare, con tre mesi di anticipo, la revisione verso l’alto degli obiettivi. Il mercato dell’auto in questo momento sta dando ragione al risanatore del Lingotto: sia in Italia sia in Europa la quota di penetrazione dei marchi torinesi rispecchia i piani prefissati. Nei mesi in arrivo, però, la casa di Mirafiori dovrà respingere non pochi attacchi soprattutto nei segmenti dove in questo momento sta raccogliendo le maggiori soddisfazioni. Proprio oggi al Salone di Londra è in programma il battesimo della nuova Corsa, il cui sviluppo è stato condiviso dalla Opel con Torino. Corsa, insieme a Peugeot 207, peraltro già in vendita, e alla nuova Ford Fiesta, annunciata all’inizio del 2007, daranno del filo da torcere alla Grande Punto. Ma queste sono giornate decisive anche sul fronte Fidis, la società di credito al consumo di Fiat Auto per il cui 50% hanno presentato offerte Bnp Paribas, SocGen, Crédit Agricole e Mediobanca.

La scelta del partner è nelle mani di Marchionne che potrebbe sciogliere la riserva già lunedì prossimo o nei giorni successivi. Uscita di scena nei giorni scorsi Deutsche Bank, sembra che il numero dei candidati si sia ulteriormente ristretto a tre.
In Borsa, ieri, il titolo Fiat (meno 0,04%) è rimasto sotto quota 11 euro (10,67).

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