da Milano
Il mercato sembra non voler perdonare a Fiat il minimo sussulto. E ieri, alla riapertura delle contrattazioni, la Borsa ha lanciato allamministratore delegato Sergio Marchionne questo messaggio: non è piaciuto il passo indietro della quota mercato dello scorso ottobre (30,79%) rispetto allo stesso mese del 2006 (31,21 per cento). Ecco allora il titolo Fiat perdere terreno e chiudere la giornata a 21,65 euro, in calo del 3,3 per cento. E se per un analista «è normale che ci siano anche delle prese di beneficio dopo i massimi di periodo toccati recentemente», a suscitare perplessità nelle sale operative è stato lincremento delle vendite registrato dal gruppo leggermente inferiore alle attese. A ottobre le immatricolazioni in Italia sono aumentate dell8,5%, mentre il Lingotto ha segnato una crescita poco sopra il 7 per cento. A ciò si aggiunge la revisione al ribasso del prezzo obiettivo delle azioni da parte di Mediobanca, da 27 a 25 euro, insieme allabbassamento del giudizio da outperform a neutral. In più cè la concomitante decisione di alcuni manager di passare allincasso delle proprie stock option.
Una mossa che, allesterno, è stata interpretata come prudenziale in vista di un possibile stop della corsa del titolo a Piazza Affari.
A riportare un po di serenità nellaria potrebbe pensarci lo stesso Marchionne che oggi, a Torino, presenzierà al lancio della rinnovata Fiat Croma e al debutto, come responsabile del marchio, di Lorenzo Sistino. In particolare, dallad del gruppo sono attese novità sul fronte delle alleanze (segmento C e futura ammiraglia), sulla tribolata joint venture cinese con Nanjing e, soprattutto, nuove rassicurazioni sul raggiungimento degli obiettivi 2007. Lattenzione è puntata in particolare sulla Bravo. Pur consapevoli delle difficoltà che si possono incontrare in Germania, dove vanno per la maggiore i costruttori locali, Opel e Ford inclusi, a Torino ribadiscono quanto Marchionne ha spiegato agli analisti lo scorso 24 ottobre: la Bravo ha raccolto 90mila ordini, ne sono già state vendute 70mila unità e, dunque, lanno si chiuderà con le immatricolazioni di questo modello superiori alle stime. Un analista fa però notare che mentre a luglio la Bravo pesava in Italia per il 2,5% sulla quota mercato complessiva del gruppo, a ottobre il «peso» era sceso intorno all1,6% (la vettura non figura nella top ten assoluta, mentre è settima tra i diesel). Questo calo - insieme alle difficoltà di Lancia a reggere la concorrenza con due soli modelli, uno dei quali, Musa, appena rinnovato, e a unAlfa Romeo che solo nel 2008 mostrerà il suo nuovo volto - spiegherebbero la pausa di ottobre. Anche per Alfa, comunque, a Torino sono convinti che a fine 2007 saranno superate di almeno 10-15mila unità le 155mila consegne del 2006.
In proposito sono già noti i dati francesi dove il gruppo di Torino ha segnato a ottobre un più 4,8%, mentre il solo marchio Fiat ha aumentato le consegne del 7,5%.
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