da Milano
Oggi è un giorno speciale per Fiat e il suo amministratore delegato. La Bravo, che questa sera allo Stadio dei Marmi di Roma avrà come padrini gli acrobati del Cirque du Soleil, oltre a essere il primo vero modello che Sergio Marchionne ha seguito dalla progettazione alla messa in strada, è la prima auto Fiat interamente sviluppata al computer. In pratica, non è stato necessario il ricorso ai soliti costosi prototipi e i tempi di realizzazione sono stati accorciati di cinque mesi, da 23 a 18.
Un processo di sviluppo record che Fiat Group Automobiles intende adottare per tutti i futuri modelli. Il team guidato da Luca De Meo, dal prossimo primo febbraio amministratore delegato di Fiat Automobiles, ha lavorato a stretto contatto con fornitori di primo piano, tra cui laustriaca Magna Steyr che ha curato parte dellingegnerizzazione. Il ricorso al supercomputer «Cray», di cui Fiat è uno dei pochi costruttori a essere in possesso, ha consentito anche di avere precise indicazioni su come organizzare la linea di assemblaggio a Cassino. Un particolare non di poco conto allo scopo di evitare improvvisi e dannosi ritardi lungo la catena. Lo stesso supercomputer ha permesso di lavorare sulla qualità ancora prima che i pezzi della vettura fossero pronti materialmente. Secondo indiscrezioni linvestimento del Lingotto per la Bravo sarebbe fra i 300 e i 400 milioni di euro. Ma per capire meglio come a Mirafiori si sia lavorato contro il tempo per arrivare puntuali al lancio mondiale di questi giorni cè un retroscena: sembra infatti che a metà febbraio 2005, con il progetto della nuova vettura praticamente pronto, Marchionne sia intervenuto alla sua maniera. Tutto è così finito nel cestino e si è ripartiti da capo.
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