Fiat-Chrysler, fiducia a scatola chiusa E Torino vola a 11 euro

Piace al mercato la nuova Fiat italo-americana targata sempre Sergio Marchionne. Anche ieri le azioni del Lingotto sono andate a ruba. Il titolo si è così posizionato ai massimi dell’anno sopra quota 11 euro (11,02) con un balzo del 6,67%. A passare di mano è stato il 6% del gruppo. Di riflesso anche la holding azionista Exor ha beneficiato del ritrovato sprint di Fiat. E se alla fiducia sul futuro si somma anche la possibilità che Fideuram entri a far parte della galassia Agnelli, come ribadito di recente dal presidente John Elkann («un’opportunità interessante»), ecco anche Exor innestare la quinta marcia, salendo dell’8,4% a 15,03 euro.
Per ora, comunque, il mercato sta comprando azioni Fiat a scatola chiusa. Solo il 4 novembre, infatti, Marchionne alzerà il velo sulla nuova Chrysler. Per ora si sa solo che i supervisori della Casa Bianca hanno preso atto, con soddisfazione, del mantenimento degli impegni presi da parte di Marchionne. E che Chrysler dovrebbe ritrovare l’utile operativo entro due anni. Ma oltre all’appuntamento del 4 novembre ad Auburn Hills, banche d’affari e analisti guardano con fiducia anche ai risultati del terzo trimestre che il consiglio del Lingotto approverà il 21 ottobre. Il gruppo, secondo Marchionne, raggiungerà nel 2009 un utile operativo vicino al miliardo, rispetto alle stime agli 800 milioni stimati dagli analisti.
Morgan Stanley, che due settimane fa aveva raddoppiato il target price su Fiat arrivando a ipotizzare che il titolo potesse arrivare fino a 33 euro, ha confermato il prezzo obiettivo a 16,8 euro, abbassando solo le previsioni più ottimistiche: in caso di scenario particolarmente favorevole, secondo la banca d’affari il titolo può arrivare a un massimo di 25,2 euro. Anche Mediobanca si è espressa sulle azioni torinesi, confermando il giudizio «outperform» in attesa dei due appuntamenti di Torino e Auburn Hills.
«Una quotazione di Fiat intorno a 8 euro sconta una valutazione di Chrysler pari a zero - spiega Massimo Vecchio, di Mediobanca - è dunque ragionevole pensare che il valore del titolo raddoppi, rispetto a quel livello, se le cose con Chrysler funzioneranno. Saremmo comunque positivi anche se ci fosse un andamento debole dopo la presentazione del 4 novembre. Il titolo Fiat va infatti guardato in una prospettiva piuttosto lunga». Ma c’è un altro motivo che potrebbe dare un’ulteriore spinta alle azioni di Torino. Sono i dati sulle immatricolazioni di auto in Europa che l’Acea diramerà giovedì mattina. Secondo le previsioni di Ihs Global Insight, anche in settembre il gruppo italiano avrebbe messo molto fieno in cascina. Le vendite, infatti, sono attese in rialzo del 14,8% rispetto allo stesso mese del 2008, con una quota all’8% (dal 7,6%).
Lo sprint del settore è sempre dovuto agli ecoincentivi, ancora in vigore in diversi Paesi. La situazione, però, potrebbe mutare se i bonus non saranno confermati nel 2010 o resi strutturali attraverso un intervento della Ue.

In Germania, per esempio, per far fronte alla caduta della domanda derivata dalla fine degli incentivi, Skoda (gruppo Volkswagen) si appresterebbe a sospendere per due giorni, a fine mese, la produzione nei propri stabilimenti. Sono segnali da non sottovalutare.

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