Fiat, a fine ottobre il nuovo piano Chrysler

nostro inviato a Francoforte

Sono tre le scadenze sottolineate in rosso nell’agenda di Sergio Marchionne: i cda di Chrysler, in programma il 26 settembre ad Auburn Hills, e di Fiat, il 22 ottobre a Torino per la trimestrale; la presentazione del piano industriale della casa Usa annunciato tra la fine di ottobre e i primi di novembre a Detroit, durante un incontro con la stampa e gli analisti.
A Francoforte, dove da domani fino al 27 settembre il pubblico potrà visitare il Salone biennale dell’automobile, sugli stand del gruppo Fiat e quello confinante di Chrysler c’è la consegna del silenzio. Nessuno tra i manager, tanto meno quelli americani (dal Michigan è arrivato solo Mike Manley, responsabile dei mercati internazionali e del marchio Jeep) è autorizzato a rilasciare dichiarazioni. Toccherà quindi all’amministratore delegato Marchionne, atteso in mattinata al Salone dopo il forfait di ieri motivato da impegni a Torino, dare qualche anticipazione sullo stato dell’arte del lavoro avviato con il gruppo Usa. E, soprattutto, rispondere alle punzecchiature del Wall Street Journal, secondo cui, per il top manager italiano, «il lavoro si è rivelato più difficile del previsto». «Molti ingegneri - precisa il quotidiano - hanno lasciato Chrysler negli ultimi anni e questo ha indebolito le capacità di sviluppo e rallentato il piano dei prodotti. Ci sono poi le scorte a livelli bassi, mentre Global Insight prevede che le vendite della Chrysler in settembre si ridurranno del 30% rispetto allo stesso periodo del 2008, a fronte di un -19% dell’industria Usa in generale».
Insomma, l’avventura americana del Lingotto, leggendo i giornali d’Oltreoceano, partirebbe in salita. Di tutt’altro tenore, invece, i commenti al qua dell’Atlantico, a partire dal presidente della Fiat, Luca di Montezemolo, che ieri ha presentato personalmente la nuova Ferrari 458 Italia (prezzo 197mila euro). «Il lavoro insieme a Chrysler procede bene e quella di Francoforte è la prima rassegna che vede significativamente collegati i due gruppi all’interno dello stesso padiglione». Sui rapporti Fiat-Chrysler, comunque, una conferma c’è già: il nuovo piano prodotti di Torino, che Marchionne illustrerà entro l’anno, risentirà molto dell’integrazione con la casa Usa per le sinergie industriali e le economie di scala in fase di definizione.
Una battuta Montezemolo l’ha fatta anche sull’accumulo di incarichi da parte di Marchionne, amministratore delegato di Fiat e Chrysler, tanto che anche ieri tra gli stand del Salone qualcuno ipotizzava sempre il possibile «upgrade», con delega all’Auto, per uno dei suoi manager più vicini (Alfredo Altavilla, Harald Wester e Lorenzo Sistino). «A Sergio ormai posso parlare solo in americano - ha detto Montezemolo - perché è sempre lì a lavorare. Alle sue spalle c’è un team di ottime persone, con dei numeri 2 e numeri 3 sicuramente validi».
A proposito di incarichi, per Altavilla, già a capo di Fiat Powertrain Technologies e delle alleanze internazionali, nonché membro del cda della Chrysler, si aggiunge ora anche quello di responsabile dello sviluppo del business del Lingotto.
Movimenti, a Torino, anche alla direzione del personale: Roberto Pucci è in uscita, e a occuparsi delle risorse umane saranno ora Giovanni Quaglia e Linda Knol.
A Francoforte, infine, si è rivisto Luca de Meo, al suo primo Salone da quando ha preso servizio alla Volkswagen come direttore marketing.

L’ex numero uno di Fiat e Alfa Romeo, oltre che responsabile del marketing del gruppo Fiat, è in forza a Wolfsburg dal primo di agosto, contribuendo alla crescita della colonia italiana nel gruppo tedesco. «Dico solo - ha affermato l’ex pupillo di Marchionne - che nella vita bisogna saper voltare pagina».

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