Le tensioni sulle scelte industriali che Fiat farà in Italia e il futuro dellimpianto siciliano di Termini Imerese, che dalla fine del 2011 non produrrà più automobili, non sembrano influenzare per ora Piazza Affari. Ieri le azioni torinesi hanno recuperato il 3,5%, a 10,36 euro, dopo i cali delle ultime sedute.
Lavanzata del titolo non ha tenuto conto delle previsioni negative espresse da Fitch e neppure del momento difficile che gli esperti prevedono continuare nel 2010 per le controllate Iveco (camion) e Cnh (macchine per ledilizia e lagricoltura). Per Emmanuel Bulle, di Fitch, che nel suo ultimo rapporto analizza lo stato del settore automobilistico in Europa, «gli outlook potranno tornare stabili nel primo semestre 2010 a seconda dello sviluppo delle vendite e dellefficacia con cui i costruttori risponderanno alle sfide».
Più ottimista, su Fiat, è invece Mediobanca. Piazzetta Cuccia ha rivisto al rialzo il target del gruppo guidato da Sergio Marchionne a 15 da 14,5 euro per azione e ha confermato il giudizio «outperform». Il report rivede inoltre al rialzo la valutazione della quota Fiat in Chrysler a 2,7 euro da 1,9 euro per azione. I risultati del trimestre (previsti a fine gennaio) dovrebbero evidenziare, secondo la banca daffari, un forte miglioramento su anno e sorprendere in termini di generazione di cash.
A dare respiro a Cnh, infine, cè la maxi commessa da 21 milioni ottenuta da New Holland dallEsercito per macchine e attrezzature per il movimento terra. Saranno fornite 142 unità nei prossimi 12-24 mesi prodotte negli stabilimenti europei di Torino, Lecce e Berlino.
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