La crisi delle quattro ruote, con un mercato che solo nel mese di giugno è riuscito - in parte - a tamponare lemorragia di immatricolazioni, lascia pochi margini di respiro a Fiat: secondo trimestre in rosso, con una perdita netta di 179 milioni di euro (nel secondo trimestre 2008 lutile era stato di quasi 650 milioni). Un dato peggiore delle previsioni degli analisti, che si aspettavano una perdita più contenuta, circa 110 milioni. Meno 22% per il fatturato del gruppo, a 13,2 miliardi.
Risposta negativa della Borsa: chiusura in ribasso dell1,7% ieri per Fiat, a 7,8 euro. Ma il titolo ha recuperato nel corso della seduta (era arrivato a perdere il 3,6% subito dopo la diffusione dei conti), ed è comunque reduce da un «rimbalzo» consistente, circa il 20% nelle ultime due settimane. Sergio Marchionne mostra fiducia: «È stato un grande trimestre» ha detto lamministratore delegato. Che aggiunge: «Sono molto soddisfatto perché in un mercato simile abbiamo fatto quello che si doveva fare». Confermati dunque gli obiettivi 2009, in vista di una stabilizzazione del mercato nei prossimi mesi. Lanno si chiuderà con un utile netto comunque positivo (oltre 100 milioni), prevede Fiat, con la generazione di oltre un miliardo di cassa e un indebitamento in discesa sotto quota 5 miliardi.
Daltra parte, ha spiegato lazienda, escludendo quelle che vengono definite «poste atipiche» (principalmente oneri di ristrutturazione e accantonamenti su rischi), anche il risultato netto del trimestre sarebbe in sostanziale pareggio. La gestione ordinaria, nel trimestre, si è chiusa in positivo per 310 milioni: allinterno di questa cifra ci sono anche i 227 milioni guadagnati dallauto, i 123 della Cnh e i 18 della Iveco.
Auto. Nonostante la crisi, le quattro ruote continuano a guadagnare soldi. La partita principale è senzaltro quella del rilancio e dellintegrazione di Chrysler ma gli effetti, ha detto Marchionne parlando in conference call con gli analisti, si inizieranno a vedere solo verso la fine del 2010. Nellultimo trimestre il fatturato dellauto è sceso dell11%, a circa 7,4 miliardi di euro, dato sui cui ha pesato la contrazione dei volumi soprattutto nel segmento dei veicoli commerciali leggeri. Ma cè soddisfazione per la capacità dellazienda di gestire il calo della domanda globale (circa il 22%) e nel «capitalizzare» al meglio gli incentivi, grazie ad una decisa politica di taglio dei costi (132 milioni risparmiati in soli tre mesi). La convinzione del management del Lingotto, a quanto emerge, è che Fiat abbia sfruttato meglio di altri laiuto giunto dai governi. Lo dimostrerebbero i dati positivi in Francia e soprattutto in Germania, dove la quota di mercato è salita di due punti percentuali.
Cnh. Anche qui volumi e ricavi in contrazione (-21% a 2,86 miliardi). Ma è unarea di business a due facce. Il settore macchine agricole limita la flessione, grazie alla buona risposta del mercato nordamericano su alcuni prodotti (mietitrebbie e grandi trattori). Totalmente bloccato, invece, il settore delle macchine per le costruzioni, conseguenza diretta della crisi immobiliare. Qui la contrazione delle vendite è di quasi il 70%, con un mercato sceso a livelli mai visti da oltre un decennio. E le previsioni parlano di un mercato destinato ancora a soffrire.
Iveco. Forse la nota più dolente della trimestrale, anche se gli analisti prevedevano un risultato negativo per la gestione ordinaria della controllata.
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