da Milano
Al rientro dallAmerica Latina, dove ha messo a punto i piani di crescita del gruppo (investimenti per 2,46 miliardi, 1,9 dei quali destinati alla fabbrica di auto in Brasile) e riunito il Gec (il direttorio di cui fanno parte i capi divisione del Lingotto), Sergio Marchionne si trova tra le mani la patata bollente Mercedes. Il ventilato nein dei tedeschi alla possibilità di cooperare con Torino (a riportare lindiscrezione, per ora non commentata da entrambe le parti, è stata la rivista Auto Motor und Sport), costringerebbe lo stato maggiore di Fiat Group Automobiles a rivedere buona parte dei piani. Alla base dellaccordo con Mercedes, ormai in fase avanzata, ci sarebbe stato lo scambio di piattaforme. I tedeschi avrebbero beneficiato del know how italiano nel segmento C in vista della riedizione dei loro modelli medi (Classe A e Classe B). E a Torino sarebbe stato concesso lutilizzo delle piattaforme «top» della casa di Stoccarda (Classe E e Classe S), motori e tecnologia della trazione posteriore inclusi, per il rilancio in grande stile del marchio Alfa Romeo (futura gamma 159 e nuova ammiraglia 169) e, a ricaduta, magari anche delle novità Maserati. Proprio in questi giorni, tra laltro, Marchionne sta definendo il budget 2008 e il piano gamma. Ma farà soprattutto chiarezza sul caso Mercedes (non è escluso che nella cabina di regia di Stoccarda ci sia una divisione tra chi è pro e contro lintesa con Fiat).
Intanto, a poco più di un mese dalla fine dellanno, cè chi si prepara ad archiviare la stagione della svolta. È Roberto Ronchi, amministratore delegato di Maserati. Il Tridente, dopo anni di conti in rosso, chiuderà il 2007 in attivo (nei primi 9 mesi il risultato della gestione ordinaria ammontava a 6 milioni rispetto alla perdita di 32 milioni registrata nello stesso periodo del 2006). «Anche se - precisa lo stesso Ronchi, che, lasciata la guida delle Flotte Fiat a Erasmo Paone (ex LeasePlane), può ora dedicare tutto il suo tempo a Maserati - la strada è ancora lunga: la concorrenza ci guarda con attenzione». Il buon momento della casa modenese si nota soprattutto nel suo principale mercato, quello Usa (pesa per il 40% sulle vendite nel mondo). Nonostante il clima di sfiducia generato dalla crisi dei finanziamenti, il caro benzina e la flessione del segmento delle berline di lusso (meno 25%), tra gennaio e ottobre Maserati è cresciuta del 20% portando a oltre 2mila le unità consegnate, mentre le rivali tedesche e inglesi hanno perso terreno. «Il lancio della Quattroporte Automatica ci sta premiando - spiega Ronchi - e presto conteggeremo anche limpatto della GranTurismo. Allo stesso tempo puntiamo a presidiare meglio unarea come quella asiatica che offre grandi opportunità. In Cina abbiamo raddoppiato i volumi, a Hong Kong le vendite sono aumentare del 30-40% e in Giappone del 10-12%».
Sulla scia della Ferrari e della partnership Fiat-Tata (tra un mese debutterà il nuovo cda della joint venture), anche per Maserati si avvicina lo sbarco in India. «Sarà il prossimo passo», conferma lad. Due le novità annunciate nel 2008 e altrettante per il 2009. Potrebbero esserci sorprese, come lingresso in nuovi segmenti di mercato.