Fiat Ore cruciali per Mirafiori, verso un contratto collettivo su misura

Rush finale tra Fiat e sindacati su Mirafiori. L’accordo per lo sviluppo dello stabilimento di Torino, secondo i dettami di «Fabbrica Italia», potrebbe arrivare anche oggi. Quello che si profila, comunque, è una sorta di caso Pomigliano bis, ovvero la spaccatura tra i sindacati dei metalmeccanici: da una parte la Fiom, dall’altra le altre sigle. Una nuova pesante frattura che, sicuramente, non farebbe bene al mondo delle tute blu. Il nodo da sciogliere, dunque, resta questo: la volontà, da parte delle organizzazioni, di ripresentarsi ancora una volta divise sulla creazione di una Newco per l’impianto piemontese. La joint venture tra Fiat e Chrysler per lo stabilimento torinese di Mirafiori sembra dover applicare, in pratica, un contratto collettivo specifico. È quanto sarebbe contenuto nella bozza di testo dell’accordo che la Fiat ha illustrato in serata ai sindacati a Torino. Il documento farebbe riferimento al vigente contratto nazionale per quanto riguarda il fondo pensioni Cometa, l’inquadramento, i provvedimenti disciplinari, le ferie, i permessi retribuiti e le festività.

«Di fronte a zero investimenti da parte di altri - ha commentato Raffaele Bonanni, leader della Cisl - un sindacato che ha i piedi per terra e ha a cuore il bene dei lavoratori deve favorire questo accordo, che permette all’azienda di lavorare meglio e ai suoi dipendenti di avere un salario migliore, che è esattamente quello che abbiamo fatto a Pomigliano d’Arco».

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