Pomigliano d’Arco torna al centro dell’attenzione per due ragioni: la convention della Fismic (20mila iscritti), che oggi porterà nella città alle porte di Napoli 2mila persone vicine al sindacato guidato da Roberto Di Maulo ( nella foto) ; alcune anticipazioni sul piano di rilancio di Fabbrica Italia Pomigliano dove, dopo l’iniezione di 700 milioni da parte della Fiat, procedono i lavori sulla linea della nuova Panda. L’avanzamento del progetto sarà al centro dell’intervento di Di Maulo: le prime assunzioni, relative alla Newco frutto dell’accordo seguito al referendum tra i dipendenti, partiranno tra pochi giorni. Entro novembre, inoltre, sarà ultimato il contratto collettivo. I lavori, come detto, continuano: è avvenuta la sbancatura della linea sulla quale veniva assemblata l’Alfa Romeo 159 la cui produzione avviene ora su quella della 147. Gli addetti del cantiere sono impegnati a realizzare il reparto di lastroferratura della Panda. Per i circa 5mila lavoratori campani a cui Sergio Marchionne ha affidato la produzione della nuova Panda, modello centrale della gamma Fiat, è prevista una busta paga più pasante (3.700 euro l’anno) a cui si aggiunge l’incremento di 800-1.000 euro in virtù della defiscalizzazione delle ore notturne per le aziende che danno un sostegno all’occupazione. «Siamo per la difesa del settore manifatturieroin Italia attraverso l’estensione dell’accordo di Pomigliano - afferma Di Maulo- ; a nostro parere, inoltre, le deroghe al contratto nazionale non rappresentano una vera svolta, in quanto non sono contemplate le sanzioni per coloro che non rispettano le regole. Punto fermo dev’essere l’esigibilità della continuità produttiva. Fim e Uilm non possono pretendere di fare tutto da sole, ma devono confrontarsi anche con noi». Secondo la Fismic, inoltre, il contratto di Pomigliano deve restare fuori dal contesto confindustriale. L’accordo sulle deroghe al contratto nazionale dei metalmeccanici è giunto intanto al rush finale. Oggi, salvo sorprese dell’ultima ora, Federmeccanica, Fim e Uilm sigleranno un verbale d’intesa che stabilirà la possibilità solo per le imprese in crisi - o per quelle che vareranno un piano di investimenti - di stipulare intese aziendali con cui derogare dalle norme previste dal contratto nazionale per rispondere alle richieste di una maggiore flessibilità del lavoro, orari e straordinari, e a un migliore utilizzo degli impianti.
Sembra essere al momento «congelato» l’unico vero nodo che potrebbe complicare la trattativa; quello di norme ad hoc per il settore auto, a cui i sindacati si sono sempre opposti. Il 5 ottobre è previsto un incontro tra la Fiat e tutti i sindacati metalmeccanici (Fiom inclusa) per discutere il piano Fabbrica Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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