Fiat, a Pomigliano prime assunzioni

Fabbrica Italia, oggi incontro decisivo per l’accordo sulle deroghe. Il 5 ottobre Lingotto e metalmeccanici al tavolo

Pomigliano d’Arco torna al cen­tro dell’attenzione per due ragioni: la convention della Fismic (20mila iscritti), che oggi porterà nella città al­le porte di Napoli 2mila persone vici­ne al sindacato guidato da Roberto Di Maulo ( nella foto) ; alcune anticipazio­ni sul p­iano di rilancio di Fabbrica Ita­lia Pomigliano dove, dopo l’iniezione di 700 milioni da parte della Fiat, pro­cedono i lavori sulla linea della nuova Panda. L’avanzamento del progetto sarà al centro dell’intervento di Di Maulo: le prime assunzioni, relative alla Newco frutto dell’accordo segui­to al referendum tra i dipendenti, par­tiranno tra pochi giorni. Entro novembre, inoltre, sarà ulti­mato il contratto collettivo. I lavori, co­me detto, continuano: è avvenuta la sbancatura della linea sulla quale ve­niva assemblata l’Alfa Romeo 159 la cui produzione avviene ora su quella della 147. Gli addetti del cantiere so­no impegnati a realizzare il reparto di lastroferratura della Panda. Per i circa 5mila lavoratori campani a cui Sergio Marchionne ha affidato la produzione della nuova Panda, mo­dello centrale della gamma Fiat, è pre­vista una busta paga più pasante (3.700 euro l’anno) a cui si aggiunge l’incremento di 800-1.000 euro in vir­tù della defiscalizzazione delle ore notturne per le aziende che danno un sostegno all’occupazione. «Siamo per la difesa del settore manifatturie­ro­in Italia attraverso l’estensione del­l’accordo di Pomigliano - afferma Di Maulo- ; a nostro parere, inoltre, le de­rog­he al contratto nazionale non rap­presentano una vera svol­ta, in quanto non sono contemplate le sanzioni per coloro che non rispet­tano le regole. Punto fer­mo dev’essere l’esigibilità della continuità produtti­va. Fim e Uilm non posso­no pretendere di fare tut­to da sole, ma devono con­­frontarsi anche con noi». Secondo la Fismic, inol­tre, il contratto di Pomigliano deve re­st­are fuori dal contesto confindustria­le. L’accordo sulle deroghe al contrat­to nazionale dei metalmeccanici è giunto intanto al rush finale. Oggi, sal­vo sorprese dell’ultima ora, Fe­dermeccanica, Fim e Uilm sigleran­no un verbale d’intesa che stabilirà la possibilità solo per le imprese in crisi - o per quelle che vareranno un piano di investimenti - di stipulare intese aziendali con cui deroga­re dalle norme previste dal contratto nazionale per rispondere alle richie­ste di una maggiore flessi­bilità del lavoro, orari e straordinari, e a un miglio­re utilizzo degli impianti.

Sembra essere al momen­to «congelato» l’unico ve­ro nodo che potrebbe complicare la trattativa; quello di norme ad hoc per il settore auto, a cui i sindacati si sono sempre opposti. Il 5 ottobre è previsto un in­contro tra la Fiat e tutti i sindacati me­talmeccanici (Fiom inclusa) per di­scutere il piano Fabbrica Italia.

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