La Fiat rafforza la presenza in Brasile

da Milano

Il Brasile, per Fiat, è il mercato estero più importante e fonte di redditività. Ecco perché l’amministratore delegato Sergio Marchionne, rispetto ai piani che già prevedevano una serie di investimenti allo scopo di potenziare lo stabilimento di Betim, vicino a Belo Horizonte, ha deciso di destinare ancora più risorse alla realtà produttiva sudamericana.
Da qui al 2010 il Lingotto inietterà quindi 2,4 miliardi di euro, di cui 1,9 miliardi serviranno ad ampliare la megafabbrica nella regione del Minas Gerais. La produzione passerà così dalle attuali 700mila unità all’anno a circa un milione entro il 2010. Con gli altri 500 milioni il gruppo Fiat alimenterà invece lo sviluppo della Case (Cnh) di San Paolo e renderà operativo l’impianto di Cordoba, in Argentina. «Il nuovo sito di Betim - ha commentato Aécio Neves, governatore del Minas Gerais - sarà il più grande della Fiat». Neves era ieri a Brasilia dove Marchionne ha incontrato il presidente Luiz Inaçio Lula da Silva. Al capo dello Stato l’ad della Fiat ha illustrato il piano di rafforzamento del sito di Betim che porterà benefici anche in termini occupazionali. Il gruppo italiano si sta dunque attrezzando per consolidare la leadership in un mercato, quello delle automobili, che proprio in Brasile sta vivendo un periodo di boom. Una vettura su quattro venduta nel Paese ha il marchio Fiat (più 31,5% nei 9 mesi, una crescita superiore a quella del mercato: più 27,5%) e la stessa casa torinese - che nel 2008 lancerà la berlina Linea - è in vetta alla classifica dei costruttori anche considerando l’intero Mercosur (Brasile insieme ad Argentina, Uruguay e Paraguay). Positive, per Torino, sono anche le esportazioni, aumentate del 7,5% a fronte di un calo generale, causato dal cambio sfavorevole real-dollaro, dell’8,6% in tutto il Brasile. Ma per il Lingotto l’America Latina avrà un’importanza sempre maggiore anche in funzione dell’alleanza con il partner indiano Tata Motors. A Cordoba, in Argentina, nel 2009 la joint venture italo-asiatica produrrà 20mila pick-up.
La presenza di Marchionne in Brasile è servita, in questi giorni, anche a dare una sferzata al top management dopo la frenata della quota di mercato registrata a ottobre: dal 27,4% di un anno fa è scesa al 25,9 per cento.

La competizione si fa sempre più serrata con i concorrenti pronti a giocare il tutto per tutto anche sul fronte dei prezzi.
Quest’anno il Brasile dovrebbe toccare il record di vendite, tra 2,4 e 2,45 milioni di auto, il 25% in più dello scorso anno. La produzione dovrebbe crescere del 13% a 2,96 milioni di veicoli.

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