Gli effetti negativi del 2009, che per il settore automobilistico si preannuncia pessimo, cominciano a manifestarsi in questo ultimo scorcio d'anno. E per il gruppo Fiat è subito battaglia con i sindacati. Al centro dello scontro c'è il contratto integrativo e le richieste avanzate dai lavoratori (un aumento del premio di risultato di 2.200 euro in quattro anni) che il Lingotto ha definito «non compatibili con l'attuale quadro recessivo».
L'azienda ha spiegato ai sindacati che si sta chiudendo un anno difficile, caratterizzato da un secondo semestre segnato dalla progressiva caduta della domanda in tutti i mercati. Una situazione che viene quindi affrontata con il ricorso massiccio alla cassa integrazione (in proposito è stato annunciato un allungamento dello stop produttivo degli impianti). A bloccare sul nascere la trattativa è la consapevolezza, espressa dal gruppo, di trovarsi di fronte un futuro di grande incertezza e difficoltà, «pur avendo idee chiare su quello che bisogna fare e potendo contare sull'esperienza acquisita nel superamento della crisi del 2004».
Aperture del Lingotto, invece, alla discussione su temi di carattere normativo, nonché a valutare con i sindacati le modalità più opportune per gestire il calo di volumi e le conseguenti dissaturazioni delle fabbriche. Durante i fermi produttivi, comunque, andranno in cassa integrazione anche gli impiegati degli enti centrali Fiat. La crisi del mercato automobilistico ha dunque costretto il Lingotto a ricorrere ad altra cassa integrazione nel periodo tra il 12 gennaio e l'8 febbraio. A Mirafiori, Cassino e Termini Imerese si rientrerà il 18 gennaio anziché il 12 ed è stata programmata un'altra settimana di fermo dal 2 all'8 febbraio (a Termini una in più dal 26 gennaio all'8 febbraio).
La Sevel non lavorerà il 12 e 13 gennaio e poi dal 26 gennaio all'8 febbraio. A Pomigliano d'Arco, in Campania, l'attività sarà ferma ininterrottamente sino all'8 febbraio. Negli stessi periodi la cassa integrazione interesserà anche gli stabilimenti di stampaggio. Per quanto riguarda Melfi, in Basilicata, il ricorso alla «cassa» sarà comunicato oggi ai delegati. Sono circa 5mila, intanto, a partire da settembre, i lavoratori interinali e con contratti a termine non confermati dalla Fiat nell'ambito delle attività del gruppo.
In questo clima difficile, Fiat Group Automobiles si avvia a chiudere un buon 2008, secondo le aspettative. La quota di mercato in Europa, rispetto a uno scenario disastroso (meno 26% le vendite a novembre e meno 7,1% a partire da gennaio), è salita dall'8,2 all'8,3%, permettendo al Lingotto di attestarsi al quinto posto tra i costruttori, davanti alla General Motors, scesa in un anno dal 9,7 all'8,1%.
Ma è il 2009 che fa paura: secondo l'Unrae, le vendite in Italia scenderanno a 1,85 milioni di unità (meno 14%) con un impatto duro soprattutto nel primo trimestre: meno 25%.
Negativi, per l'Unrae, saranno anche i due trimestri successivi, mentre il segno «più» dovrebbe ritornare alla fine del periodo ottobre-dicembre (più 5%). Tempi difficili anche per i camion (meno 24,2% le stime 2009) e i furgoni (meno 10,3%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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