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Fiat Senza l’accordo su Pomigliano la nuova Panda resterà in Polonia

Nuova tappa, oggi, per la trattativa tra Fiat e sindacati sulla fabbrica di Pomigliano d’Arco. Fim, Fiom e Uim si riuniranno allo scopo di esaminare i margini per una risposta condivisa, dopo i recenti incontri bilaterali con l’azienda. La vertenza ha comunque preso una brutta piega. L’accordo sulla maggiore flessibilità del lavoro a cui Fiat vincola l’investimento di 700 milioni per portare la produzione della nuova Panda dalla Polonia in Italia appare per ora difficile. Manca, infatti, una visione unitaria dei sindacati sulla proposta torinese che mira a ottenere un aumento dei turni da 15 a 18 e il raddoppio da 40 a 80 delle ore di straordinario comandate, oltre a un taglio di 10 minuti delle pause sulle linee. E se da Fim e Uilm è arrivato un sostanziale ok alla richiesta sulle turnazioni e un sì condizionato all’aumento degli straordinari, la Fiom ha invece ribadito le sue critiche. All’incontro di oggi ne seguiranno altri, prima che il Lingotto faccia un nuovo e forse ultimo giro di consultazioni.

In caso di impossibilità a trovare un’intesa, Torino potrebbe decidere di continuare a produrre la Panda in Polonia, destinando di conseguenza la nuova Y a un altro impianto del gruppo. E Pomigliano farebbe la fine di Termini Imerese.

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