nostro inviato a Montecarlo
Il bilancio delle vendite di Fiat Auto in
Europa nel 2006 e le possibili novità su Iveco attese per la tarda mattinata di oggi hanno messo il turbo alle azioni del Lingotto. Ieri, in Borsa, il titolo Fiat ha superato la soglia dei 15 euro, quotazione che non raggiungeva dall'inizio del 2002. Le azioni hanno chiuso a 15,04 euro (più 1,18%) sulla scia del balzo che ha caratterizzato il finale di seduta di venerdì. Oggi l'Acea, l'associazione europea dei costruttori, comunicherà i dati sulle immatricolazioni di dicembre e di tutto il 2006. E Fiat Auto, in proposito, avrebbe chiuso l'anno con una quota mercato molto vicina all'8%, l'obiettivo fissato da Sergio Marchionne. Lo stesso amministratore delegato della Fiat sarà presente questa mattina al Grimaldi Forum di Montecarlo per la chiusura della giornata dedicata ai programmi di Iveco, la società del Lingotto produttrice di camion. L'incontro nel Principato, durante il quale sarà presentata la sponsorizzazione degli All Blacks, la nazionale neozelandese di rugby, servirà all'amministratote delegato di Iveco, Paolo Monferino, per fare il punto sulle strategie dell'azienda alcuni mesi dopo la firma di alcune joint venture in Cina. Sotto la Muraglia, infatti, Iveco intende svilupparsi rapidamente. Dalla nascita di Saic Iveco Commercial Vehicle Investment Company sorgerà un nuovo stabilimento destinato a far crescere da 15mila a 40mila il volume dei veicoli industriali pesanti. Altre intese sono state siglate nei veicoli commerciali leggeri (con Nac), mentre Fiat Powertrain Technologies fornirà motori al colosso Saic. Ma le attese riguardano il possibile allargamento delle alleanze industriali in India e Sudamerica, con Tata, e in Turchia, dove Iveco intenderebbe sviluppare la propria partnership con il gruppo Koch, attraverso la società Otoyol, in cui gli italiani sono in minoranza. Al riguardo Monferino non ha mai nascosto la volontà di raggiungere una posizione paritetica sia a livello di quote azionarie sia di management. Indicazioni potrebbero anche arrivare sulle intenzioni di allargare il business negli Stati Uniti, sempre attraverso intese mirate. Marchionne, dal canto suo, dovrebbe confermare gli obiettivi presentati in novembre agli analisti con la prospettiva, per Iveco, di una redditività a due cifre nel 2010.
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