Fiat, il titolo ritrova i 10 euro A Marchionne 1,2 milioni

Pierluigi Bonora

da Milano

Il titolo Fiat torna a quota 10 euro, le banche d’affari si affrettano a ritoccare verso l’alto le stime sulle azioni e l’amministratore delegato Sergio Marchionne, oltre alle gratificazioni psicologiche, mette a segno una plusvalenza teorica di 1,2 milioni. Il frutto, in pratica, della scommessa lanciata lo scorso aprile nel momento in cui il titolo aveva toccato il fondo: 4,6 euro.
Marchionne, allora, per dare una scossa al mercato acquistò 220mila azioni, esempio che fu seguito, anche se per importi minori, dagli altri top manager dell’azienda. Ieri a Piazza Affari le azioni del gruppo industriale hanno chiuso a ridosso della soglia dei 10 euro (9,96) con un rialzo dell’1,8% dopo aver toccato un massimo di 10,07 euro. Sono stati scambiati 33,6 milioni di pezzi, pari al 3,08% del capitale. E se Marchionne sorride, di sicuro c’è chi si è pentito di aver ceduto anzitempo la propria partecipazione in Fiat. I fari, in proposito, sono puntati su Sanpaolo Imi e Mps, due delle banche del prestito convertendo, che due mesi fa si sono affrettate a vendere le proprie azioni a 8,25 euro, circa 2 euro in meno del prezzo di conversione fissato a 10,28. E ora, alla minusvalenza di fatto, anche se coperta con operazioni derivate, i due istituti devono aggiungere la «beffa» di non aver previsto quanto sta accadendo: cioè il recupero del titolo Fiat in Borsa al traino del rilancio delle vendite, quella della Grande Punto in prima fila, che hanno riportato il Lingotto a quote di mercato in Italia e in Europa da tempo dimenticate. A concorrere alla nuova giornata positiva a Piazza Affari è stata anche l’anticipata conversione, da privilegiate a ordinarie, delle azioni Cnh per un controvalore di 2 miliardi di dollari. Il gruppo di Torino è così salito dall’84 al 90% della controllata americana. L’operazione comporterà una rivalutazione degli asset per oltre 400mila dollari a cui vanno aggiunti altri 25mila dollari di dividendi sulle ordinarie Cnh, la cui distribuzione deve avere ancora il beneplacito dell’assemblea del prossimo 7 aprile.
Oggi, intanto, il consiglio di amministrazione della Fiat si riunirà per discutere gli adeguamenti alle nuove norme in materia di corporate governance in vista dell’assemblea degli azionisti fissata per il 3 maggio. Non sono previste decisioni di tipo finanziario e industriale.

Tra le banche d’affari, Bnp Paribas ha alzato il «target price» di Fiat a 12,6 euro sottolineando, nel suo rapporto, il buon momento della divisione automobilistica. Bnp si attende anche risultati di tutto rispetto nel primo bilancio trimestrale del Lingotto.

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