nostro inviato a Torino
«La Fiat va molto bene»: è perentorio il presidente del Lingotto, Luca di Montezemolo, nel giorno della presentazione dei dati del secondo trimestre.
Ma nonostante i risultati da record illustrati ieri dallamministratore delegato Sergio Marchionne («i più alti in 108 anni di storia del gruppo come trading profit: più 44% a 946 milioni», mentre lutile netto ha fatto un balzo del 90% a 627 milioni e lindebitamento è sceso a 873 milioni), il titolo è stato oggetto di vendite a Piazza Affari. La perdita è stata pesante (3,89% a 22,5 euro) e ha trascinato verso il basso anche le azioni della galassia Agnelli (meno 2,79% Ifil e meno 3,98% Ifi). «Il mercato - afferma un analista - probabilmente si attendeva una revisione al rialzo delle stime». In proposito Marchionne, nel confermare nella parte alta dei range indicati gli obiettivi già annunciati (utile netto tra 1,6 e 1,8 miliardi e utile di gestione di circa 2,7 miliardi), non ha escluso la possibilità di rivisitare questi target alla fine del terzo trimestre. E poi, ricorda un operatore, cè anche il fatto che «quando il mercato imbocca la strada del ribasso, gli investitori vendono soprattutto le azioni che hanno corso di più, con lobiettivo di portare a casa plusvalenze». Ma a penalizzare il titolo Fiat potrebbe essere stata anche la convinzione che, dopo un lungo galoppo (più 111,18% da un anno a questa parte), il picco sia stato ormai raggiunto e si vada verso una stabilizzazione delle quotazioni. Tornando ai dati di bilancio, i ricavi nel trimestre ammontano a 15,2 miliardi (più 12%). Soddisfazione è stata espressa da Marchionne, oltre che per la performance dellAuto (più 12,2% le vendite, 6,8 miliardi di fatturato e un trading profit di 193 milioni, più che doppio rispetto a un anno fa), per i risultati ottenuti da Iveco e Cnh, questultima con zero debiti.
La società produttrice di camion, che entro i prossimi 6-9 mesi sbarcherà negli Stati Uniti, ha invece registrato il più alto livello di unità vendute. «Storico» è stato anche definito da Marchionne il trimestre di Maserati: «La casa modenese - ha osservato - è in attivo (un milione di euro, ndr) per la prima volta da quando la proprietà è della Fiat». A fine trimestre, inoltre, lindebitamento netto industriale del Lingotto si è attestato a 873 milioni, con un calo di 404 milioni nonostante la distribuzione di cedole e lacquisto di azioni proprie. A fine anno il debito è così previsto a circa 600 milioni di euro.
Marchionne, parlando con gli analisti, ha di fatto confermato che dopo lestate, in Polonia, la produzione della 500 (57mila gli ordini raccolti finora) sarà portata da 120mila a 140mila unità. «Niente di eccezionale ma in linea con le stime», è invece il comportamento della Bravo (55mila ordini e 42mila vendite) «bersagliata dai concorrenti in Francia», ha spiegato lad. Due le preoccupazioni: la situazione di stallo in Cina e il momento difficile attraversato dallAlfa Romeo («non sono contento dei ritmi»).
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