da Milano
«Signor Mimì... ma lei è un cornuto?», domanda ridendo Salvo Ficarra a un automobilista suo amico che sta intralciando il traffico del vicolo. Anche se è impegnato a raccontarci al cellulare i suoi ultimi successi, Ficarra ama scherzare con chi incrocia per le strade di Palermo. E come lui fa il compare Valentino Picone: «Ma quali amici e conoscenti? Ormai i palermitani ci considerano parenti». Pare, dunque, che Ficarra e Picone sfatino il luogo comune che il successo dia alla testa. E dire che ne stanno avendo proprio tanto. Dopo gli applauditissimi interventi al Festival di Sanremo, hanno incassato 4 milioni di euro al botteghino con il film Il 7 e l8 - uscito da sole due settimane - e domani sera li ritroveremo insieme con le veline di Striscia la notizia.
Possiamo cominciare con un po di serietà? A Sanremo avete fatto quellomaggio commovente a don Pino Puglisi. Al cinema andate forte con un film comico ma di contenuto. E ora tornate a condurre Striscia. Ambite a diventare comici impegnati?
Ficarra: «Ci vogliamo candidare alla guida delle Nazioni Unite, io come presidente e Picone come segretario. A parte gli scherzi, se è successo che qualcuno abbia avuto anche un solo momento di riflessione durante i nostri sketch in tv, oppure al cinema, ce ne scusiamo profondamente».
Picone: «Veramente io preferisco la presidenza del Consiglio. Anzi, vogliamo essere i primi a condividere la poltrona, così gli italiani non dovranno ascoltare i dibattiti faccia a faccia».
Tornate a Striscia per il secondo anno. Comincerete sempre dicendo «Cittadini!»?
Picone: «Certo, perché parliamo ai cittadini di Striscia: Striscia, in realtà, è una nazione».
Ficarra: «La trasmissione si rivolge a loro. È giusto che li chiamiamo per avvertirli».
È faticoso presentare un programma quotidiano?
Picone: «Non Striscia. Gli autori hanno costruito una macchina talmente collaudata che potrebbe andare avanti senza i presentatori».
Meglio Pippo Baudo o Antonio Ricci?
Ficarra: «È diverso. Pippo Baudo esiste, di Ricci non si hanno notizie certe. Di lui sentiamo solo la voce, al massimo ci arriva un foglietto... ».
Picone: «... cè chi vocifera che Ricci sia Piersilvio, o Berlusconi padre, o addirittura il Papa».
Meglio Striscia o Sanremo?
Picone: «Striscia è come giocare il campionato, Sanremo è come tirare un calcio di rigore durante la finale dei mondiali».
Meglio Baudo o la Hunziker?
Ficarra: «Pippo è un mito, ma la Hunziker rappresenta un pezzo di noi. Ci siamo conosciuti ai tempi di Zelig e siamo arrivati insieme alla prima serata».
Be, voi non avete nulla da invidiarle. Al cinema state avendo addirittura più successo di Scamarcio...
Ficarra: «Come addirittura?!?»
Picone: «Ma no, poverino, non lo abbiamo battuto, lui è uscito da diverse settimane, un calo è fisiologico».
Il 7 e l8 racconta la storia di due neonati scambiati nella culla che sincontrano per caso dopo trentanni. Secondo voi perché sta avendo tanto successo?
Ficarra: «È un mistero che cosa ci trovino tanto da ridere, noi eravamo convinti di aver girato un film drammatico!».
Picone: «Piace agli altri perché è piaciuto a noi. Comè stato per il nostro primo film Nati stanchi. Anche quello era andato bene, avevamo incassato un miliardo e mezzo con solo 26 copie distribuite. Purtroppo, allepoca i produttori hanno investito poco, non eravamo abbastanza conosciuti».
Il film è girato a Palermo. La città è una dei co-protagonisti?
Picone: «Assolutamente no. Potevamo girare in qualsiasi posto e proprio per questo abbiamo scelto Palermo. Per girare un film in Sicilia non cè per forza bisogno che si parli di mafia.
Ma ora, dopo il cinema, il teatro, la tv, che cosa sognate di fare ancora?
Picone: «Tutto quello che come comico mi sarà possibile».
Ficarra: «Il mio sogno è sempre lo stesso. Essere assunto alla Regione».