La più grande giornalista italiana, la prima italiana inviata ad andare al fronte (il Vietnam), scrittrice di dodici best seller tradotti in tutto il mondo, fiera oppositrice del fondamentalismo islamico sotto cui il mondo occidentale dopo l’11 settembre starebbe soccombendo: ad è dedicato un nuovo progetto televisivo appena avviato. Due puntate sulla giornalista vittima «dell’alieno», come chiamava lei il cancro che l’aveva colpita e uccisa il 15 settembre 2006. Le ha proposte Domenico Procacci, il produttore di Fandango, e questa sulla Fallaci sarà la sua prima fiction tv, dopo tanto cinema e anche libri.
RaiFiction ha accolto l’idea del progetto, attualmente in fase di studio e attivazione. Due sceneggiatori importanti come Stefano Rulli e Sandro Petraglia stanno cominciando a lavorarci, «contando di incontrare giornalisti e personalità che l’hanno conosciuta, testimonianze importanti per gli aspetti privati della Fallaci, oltre al confronto con i familiari che abbiamo avviato», come anticipa Rulli. «Prematuro parlare di regia e del cast - dice Domenico Procacci che prevede non prima di fine anno l’inizio della lavorazione - intanto puntiamo a riuscire a scegliere momenti della sua vita che servano a restituirci la complessità di una persona bella e difficile che ha fatto un percorso senza scorciatoie».
Staffetta partigiana a 14 anni durante la Resistenza a Firenze (i tedeschi torturano il padre a Villa Triste), negli anni ’50 a Milano per Epoca e L’Europeo, il primo affaccio a New York dove conobbe i divi americani cui dedicò il primo libro (I sette peccati di Hollywood), il secondo biografico romanzo Penelope alla guerra, poi nel ’67 e ’68 i reportage dall’Indocina per documentare la follia della guerra, negli anni ’70 l’incontro con Alekos Panagulis, leader della Resistenza greca contro i Colonnelli, l’amicizia con Pasolini, le campagne femministe, la Lettera a un bambino mai nato, il trasferimento a New York per scrivere Insciallah, le polemiche post 11 settembre con l’Occidente decaduto, la battaglia contro l’eutanasia, quella contro i no global a Firenze, l’incontro che sarebbe dovuto restare segreto con papa Benedetto XVI. «Sono tantissimi gli episodi, gli incontri decisivi che ci piacerebbe raccontare.
Ora che siamo ancora in una fase iniziale - aggiunge Rulli - ci interessa la premessa che è quella di ritrarre una grande protagonista internazionale, che ha segnato un modo di fare giornalismo, sempre con passione, sempre in prima persona, con luci e ombre, per carità non un santino, ma comunque con il rispetto che merita. La Fallaci ha avuto una visione della realtà fuori dalle chiese dei partiti, assolutamente non conformista ed è questo su cui con Petraglia vogliamo puntare: una in qualche modo eretica».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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