«Con Fiesta rivoluzioniamo il segmento B»

nostro inviato a Ginevra

Anche a febbraio Ford si è confermato marchio leader tra i costruttori esteri in Italia, con una quota di mercato dell’8,4%. E Fiesta (12 milioni di unità prodotte dal 1976), con il 4% di penetrazione, ha ribadito la sua posizione di leader tra i modelli stranieri, mentre la nuova FordFocus (2,1% di quota) continua a essere la vettura di riferimento del segmento di appartenenza. Tutto questo mentre a Ginevra il numero uno di Ford Europa, John Fleming, svelando le forme della nuova Fiesta, ha ricordato come «questo modello farà percepire quale sarà il futuro delle vetture di piccole dimensioni e attrarrà una nuova generazione di clienti verso il marchio in tutto il mondo». «Riuscire a mantenere la leadership dei costruttori esteri in un mercato complesso e in crisi - spiega al Giornale il presidente di Ford Italia, Gaetano Thorel - ci rende soddisfatti e il volume dei contratti acquisiti il mese scorso conferma in Ford il marchio estero preferito dagli italiani».
Presidente Thorel, con la nuova Fiesta altre soddisfazioni in vista...
«È una vera icona. Fiesta ha riposizionato completamente nella classe B quella che è un’auto sotto i 4 metri. Il “kinetic design” (dinamismo delle curve, ndr) è interpretato in modo perfetto. Inoltre è più leggera dell’attuale, vanta contenuti tecnologici al pari di una Mondeo e accessori di livello superiore, come il sistema di interazione tra pilota e auto o quello per il rifornimento senza tappo, lo stesso che troviamo in Formula 1. Anche la linea cromata sulla fiancata non si è mai vista su un’automobile del segmento B».
Quindi?
«Presentiamo una piccola rivoluzione nel segmento B, come era stato fatto anni fa con la Focus nelle classe delle “medie”».
Sembra voler lanciare un chiaro messaggio ai concorrenti diretti...
«Guardi, l’attuale Fiesta ha il vantaggio che continua a vendere molto bene, oltre 100mila unità lo scorso anno in Italia. Obiettivo del modello nuovo è vendere in maniera diversa: vogliamo parlare alla ragazza di 30 anni, single, che abita in centro e utilizza le tecnologie. Ecco il nostro nuovo cliente».
Tempi duri per gli altri, allora?
«Penso a un volume simile a quello di oggi. Su un mercato italiano di 2,3-2,35 milioni di unità, Fiesta dovrebbe contare per almento 90mila-100mila pezzi. È chiaro, comunque, che vuole essere protagonista assoluto del segmento B. Leader è giustamente la Fiat Grande Punto, per quanto ci riguarda l’obiettivo è quello di avere in Fiesta ancora una volta la vettura estera più venduta nel Paese».
Fiesta prima vettura estera più venduta e Ford prima casa straniera in Italia. Due primati da conservare...
«In Italia siamo molto attenti a garantire alla nostra rete il fatturato necessario alla loro sostenibilità. Il rapporto con la rete è il vero successo della Ford. Nel 2007 la nostra quota è salita nonostante il passaggio di testimone di Fiesta e Focus. Si è arrivati al 2008, anno di svolta per i segmenti B e C, con una rete forte, sana e per nulla stanca. Siamo riusciti a slegarci dal ciclo di vita dei prodotti. I nostri partner sono in grado di avere una strategia di business profittevole indipendentemente dal fatto se il prodotto è nuovo.

In questo caso i suoi bilanci sono ottimi; normali in presenza di modelli in uscita».
Lei ha un motto...
«One team, one plan, one gol: cioè lavorare come un’azienda unica, sfruttando al meglio le sinergie che un’azienda globale deve avere».

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