da Londra
La bambina del secolo è cresciuta, e dopo essersi sposata ora è diventata anche madre. Louise Brown - la prima «figlia in provetta» nata al mondo - ha dato alla luce un bambino concepito naturalmente. «Per tutti e due è un sogno che diventa realtà», aveva dichiarato la neo-mamma allannucio del concepimento.
Daltronde Louise, che oggi ha 28 anni, non ha mai nascosto il desiderio di maternità. Due anni fa, in occasione del suo matrimonio con Wesley Mullinder, 37enne di professione guardia giurata, aveva dichiarato: «Desideriamo allargare la famiglia al più presto e avere dei figli, possibilmente senza essere costretti a ricorrere allinseminazione artificiale». Desiderio esaudito. Il neonato - un maschietto, secondo il tabloid Sun - non ha richiesto la fecondazione in vitro, la tecnica rivoluzionaria messa a punto proprio dalla nascita della sua mamma. Una nascita che ha inaugurato una nuova epoca nella lotta contro la sterilità. «Un enorme passo in avanti», aveva commentato la comunità scientifica a proposito della «Fivet», un metodo che consiste nellottenere la fecondazione dellovocita al di fuori del corpo della donna, con conseguente formazione dellembrione e successivo trasferimento in utero. La tecnica è stata sviluppata dai ginecologi britannici Robert Edwards e Patrick Steptoe, due «pionieri» che hanno dato speranza a centinaia di migliaia di coppie afflitte da infertilità in tutto il mondo, a partire da quel primo concepimento nel 1978.
Eppure, a quel tempo, la notizia della nascita di Louise venne accolta da vibranti polemiche, simili a quelle che hanno accompagnato in seguito altri annunci, dalla creazione di cibi geneticamente modificati alla clonazione della pecora Dolly. Critiche che però non hanno fermato i due scienziati: «Decidemmo di andare dritti per la nostra strada perché eravamo sicuri al 100% del successo - ha ricordato il dottor Edwards in occasione dellanniversario per i 25 anni di Louise -. Laccordo tra noi delléquipe era che ci saremmo fermati solo in presenza di problemi di natura medico-scientifica».
Louise è nata tre minuti prima della mezzanotte del 25 luglio 1978 allOldham County Hospital, nel Lancashire. I suoi genitori, la madre Lesley e il marito John, avevano cercato inutilmente di avere figli per nove anni. In seguito la coppia, sempre tramite fecondazione artificiale, ha avuto unaltra figlia, Natalie, 23 anni, diventata a sua volta mamma nel maggio del 1999. «È la prova finale - aveva commentato allepoca Edwards - che la fecondazione artificiale funziona alla perfezione. Il sistema riproduttivo è lultimo a svilupparsi. Ora sappiamo con certezza che tutte le funzioni dei figli della provetta sono a posto».
Adesso tocca a Louise confermare le certezze del suo «padrino», poi presente anche come ospite donore al suo matrimonio, celebrato il 6 settembre 2004 nella chiesa di St Mary Redcliffe a Bristol. Louise e il futuro marito Wesley si erano conosciuti due anni prima in un locale notturno dove lui lavorava come buttafuori. «Non avevo idea di chi fosse. Ma il fatto che sia famosa è soltanto un dettaglio minore», disse quel giorno il neo-papà.
Una popolarità, spesso declinata in morbosa curiosità, con la quale Louise è ancora oggi costretta a convivere.
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