RomaNon cè pace per la crocerossina catapultata in prima pagina per la sua avvenenza. Prima gli «onori» che le sono stati tributati durante la sfilata del 2 giugno da parte di Silvio Berlusconi, seguiti dal giallo di una presunta somiglianza con lex moglie del premier, Veronica Lario. Poi la caccia per scoprire chi fosse la valchiria in cuffietta e perché fosse stata scelta proprio lei per marciare in rappresentanza del corpo della Croce rossa italiana (Cri). Infine, immancabili, sono arrivate pure le offese su Facebook, che hanno scatenato la dura reazione non soltanto dei responsabili della Cri, ma anche del ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
Lidea di mettere alla berlina la donna è, purtroppo, di unaltra donna: Cecilia Strada, figlia di Gino e presidente di Emergency. La Strada pubblica sulla sua pagina personale il link, ovvero il contatto, con un articolo del Corriere della Sera intitolato La crocerossina che ha colpito il premier con relativo commento non proprio bonario. «Ho provato ad immaginare le meravigliose infermiere di Emergency che marciano alla parata militare: niente da fare non ho abbastanza fantasia», scrive la Strada. Come si doveva immaginare che accadesse il popolo di Facebook si è scatenato in commenti alcuni dei quali molto pesanti.
Il primo a risentirsi è il presidente della Cri, Francesco Rocca. «Lironia della signora Strada è assolutamente indecorosa - tuona Rocca -. Invece di consentire insulti volgari dovrebbe ricordarsi il lavoro quotidiano di chi allevia le sofferenze dei più vulnerabili». Rocca rivendica il lavoro delle crocerossine e chiede più rispetto da parte della Strada, sottolineando anche la «differenza di stile» tra Emergency e la Cri che, dice Rocca «è ovunque nel mondo ci sia un conflitto armato e non ha bisogno di urlare per ottenere visibilità e riconoscimento del proprio insostituibile ruolo». Interviene pure Massimo Barra, ex presidente Cri: «Chi critica le crocerossine - dice - mostra scarno discernimento». Durissimo il ministro La Russa che parla di «squallida ironia» e chiede «più rispetto» da parte della Strada e offre la sua solidarietà alla Cri.
Tutto un «enorme equivoco» si schermisce a questo punto la Strada che nega di aver mai voluto mettere alla berlina la crocerossina. «Non ho mai scritto una sola riga né detto una sola parola sarcastica sul lavoro delle crocerossine - dice la Strada -. Il problema secondo me è nellarticolo che parla delle infermiere soltanto per via dellentusiasmo di Berlusconi. Larticolo era imbarazzante e lesivo della dignità del lavoro della Cri».
La presidente di Emergency poi sottolinea pure che ha invitato i suoi contatti su Facebook «ad evitare polemiche inutili». Certamente se non avesse pubblicato il link con tanto di commento malizioso di polemiche non ce ne sarebbero state.
In serata poi un intenso scambio di telefonate avrebbe ricomposto la polemica. La Strada ha parlato sia con il ministro La Russa sia con Rocca diramando poi una nota con lassicurazione che pace era fatta e che lequivoco era stato completamente chiarito.
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