C hiusura col botto. È uno spettacolare fuoco dartificio il turno di campionato nel giorno del congedo prima di una lunghissima (tre settimane addirittura) sosta provvidenziale per sopire le polemiche, ricaricare le energie, mettere in cornice il mondiale di Berlino e il primato dellInter. Il sabato prenatalizio regala agli almanacchi il record dei gol segnati, trentaquattro e tante altre cose. È leffetto panettone, sostengono in molti. Forse decisiva è la terza partita racchiusa in sei giorni appena: chi non ha ricambi allaltezza e labitudine a tali vertiginose sequenze, paga pegno. Molte goleade maturano addirittura nel primo tempo, a Reggio Calabria e a Firenze, a Udine per certi versi: appena cede largine, le squadre si lasciano allagare dai rivali e finiscono con lacqua alla gola, risucchiati dalla fatica.
Vacilla, per un tempo, persino larmata neroazzurra, contro lAtalanta, spavalda e gagliarda, capace di mettere al muro la squadra di Mancini, di passare davanti e di lasciarsi ferire nel finale solo dal fuoco amico di Loria. Dal panettone di casa Moratti, allimprovviso, e a sorpresa, sbuca persino lex imperatore Adriano. Il figliol prodigo brasiliano torna dopo nove mesi di digiuni, polemiche e stenti, firma il gol dell1 a 1, incoraggia i sodali, spingendoli verso lundicesimo successo consecutivo. Figo è la musa ispiratrice della rimonta pronto a far dimenticare un pomeriggio di discutibile ingegno. Sono loro due, Adriano e Figo, a marcare la differenza. Più una difesa dacciaio che regge alle spinte dellAtalanta. Senza Cordoba e Samuel, senza Materazzi, il reparto resiste ed è di sicuro uno dei segreti del primato neroazzurro (15 gol subiti). Di solito è su quella pietra dura che si costruisce il trionfo tricolore. Il 2006 è lanno dellInter (86 punti) ma anche della Roma: sono le squadre simbolo di un duello destinato a durare fino a maggio prossimo.
Risalgono a fatica, di ritorno da un semestre terribile Fiorentina e Milan.
Ma è Figo la musa ispiratrice
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