da Washington
Una serata concertata da un trio di gran dame: Letizia Moratti, sindaco milanese, Laura Bush, first lady ospite e Diana Bracco, anima dellomonima azienda sposor dellevento.
Questa di Washington, nel Music Centre di Strathmore, era la quinta tappa della tournée dellOrchestra Filarmonica della Scala condotta da Riccardo Chailly. In una sala blindata (ma con discrezione), cera la Washington che conta, la legione degli italoamericani, gli italianissimi Romiti, Caccamo, Rimini, che della Filarmonica è il presidente, naturalmente lambasciatore Giovanni Castellaneta che ha poi messo a disposizione la residenza Firenze per un ricevimento cui ha preso parte la stessa signora Bush: «È una cara amica, difficilmente mi nega qualcosa», il commento della stratega della serata, la moglie dellambasciatore. Così, Laura Bush, poco incline a tirar tardi, sè intrattenuta fino a notte fonda, ha confessato di aver «seguito il concerto con vero piacere e amato queste pagine italiane» che non ha mancato di commentare con la signora Moratti, assisa alla sua destra. E la «first lady di casa nostra» ha dichiarato che «questa tournée è un segnale damicizia di Milano con gli Stati Uniti», parola di chi ha sempre spinto sul fronte dellinternazionalità scaligera, ora più che mai visto che, parole sue, «la Scala ha un valore assoluto».
Per questo esordio scaligero in America il primo e ultimo tour della Scala risale al 1921 Chailly ha centrato il programma sul sinfonismo italiano, quindi sui prediletti e congeniali Pini e Fontane di Roma di Respighi, ha fatto conoscere la strada aprendo una finestra sul teatro dopera con lOuverture dal Guglielmo Tell di Rossini.
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