Iniziano a chiarirsi ruoli e responsabilità nella vicenda delle file chilometriche di persone che allufficio passaporti della Questura di Milano attendono ore e ore per il nuovo documento con foto digitale necessario per entrare negli Usa. Le lentezze sono dovute al fatto che poche questure sono state dotate degli scanner necessari per le foto digitali, forniti dal Poligrafico dello Stato. Dopo una prima distribuzione a dicembre limitata a pochissimi uffici sullintero territorio del Paese, con veneti e liguri costretti alla trasferta a Milano, per mesi non sono state distribuite altri scanner. Come mai? Il Poligrafico fa sapere che «Solo lo scorso 17 febbraio - si spiega in una nota - abbiamo ricevuto dal ministero competente il nulla osta alla fornitura di un secondo ordinativo delle attrezzature necessarie alle Questure per lemissione di passaporti con foto digitale». E prima? Silenzio. Nessuno deve essersi lamentato. Nessuno deve aver calcolato il fatto che erano necessari molti più scanner. «Il Poligrafico non ha quindi alcuna responsabilità - si osserva dallIstituto - e competenza sulla tempistica dei vari passaggi autorizzativi che hanno causato le lentezze nellapprontamento delle postazioni di rilascio».
La situazione andrà comunque a migliorare da metà mese visto che «Oltre a Milano, Firenze, Venezia, Roma, Napoli, Cagliari e Palermo già in possesso delle attrezzature, il Poligrafico consegnerà ad altre 8 questure segnalate dal ministero dellInterno, Udine, Trento, Bologna, Ancona, Pescara, Bari, Catanzaro e Catania, le postazioni scanner richieste». Sulla vicenda erano anche intervenuti i sindacati della polizia. In particolare il Siulp, a metà febbraio, aveva scritto una lettera aperta al capo della polizia Gianni De Gennaro per risolvere la situazione.
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